Le procedure di esproprio dei terreni del futuro cantiere del TAV continuano, QUI il primo episodio
In questi giorni il clima a Chiomonte è stato decisamente meno rilassato della scorsa settimana e il sig. TELT che noi conosciamo bene, Fabio Terzo Polazzo per gli amici, ha dato un po’ in escandescenza.
Volendo velocizzare le procedure, Telt ha messo un vincolo di soli 30 minuti a proprietario per effettuare il sopralluogo del terreno.
Solo che ieri mattina una signora ha – giustamente – contestato questo folle vincolo temporale e da subito gli animi del sig. Polazzo hanno cominciato a dare cenni di cedimento, il massimo è stato poi raggiunto quando si è avvicinato uno dei proprietari con il cagnolino al guinzaglio.
TELT: “Con il cane non può accedere al suo terreno né a piedi, né con il pulmino di TELT”
PROPRIETARIO: “Perché un proprietario non può accedere al suo terreno con il suo cane?”
TELT: “Perché questa è zona militare”
PROPRIETARIO: “A parte che una zona militare non è il parco del Gran Paradiso il terreno è all’esterno dell’area militare, fateci passare da un’altra parte”
Solo che non c’è un’altra parte da cui passare…
Inoltre, bisognerebbe ricordare a Fabio Terzo Polazzo che l’area del cantiere di Chiomonte NON è zona militare, bensì un’area strategica di interesse nazionale, che è ben differente.
Evidentemente il problema non era il cagnolino, ma i tempi di una salutare passeggiata per raggiungere i terreni da espropriare in alternativa al trasporto sul pullmino TELT.
Il proprietario ed il tecnico incaricato di assisterlo hanno cercato inutilmente di far mettere nel verbale di ricevimento (quello che viene compilato all’ingresso, al varco della centrale) che “al proprietario, che non intende abbandonare il suo cane, viene negata la possibilità di accedere al suo terreno per effettuare il sopralluogo”.
Batti e ribatti, il sempre più aggressivo sig. TELT e l’altrettanto sempre più aggressiva collega alla reception, non hanno voluto nel modo più assoluto concordare un testo da cui risultasse questo concetto elementare, né hanno voluto accettare integrazioni/osservazioni del proprietario.
Al tecnico incaricato dal proprietario è stato impedito di interferire e con toni sempre più aggressivi è stato ammonito dall’arbitro-padrone Fabio Terzo, che ha addirittura minacciato di espellerlo.
Inutile dire che la discussione non è stata né tranquilla né breve, e, dulcis in fundo, si è accumulato un bel ritardo.
Dopo questo precedente gli uomini di TELT devono aver valutato che non era stata una grande idea respingere il proprietario perché voleva recarsi a piedi al proprio terreno così, quando altri proprietari hanno chiesto di salire a piedi, è stato loro concesso anche se con alcune iniziali resistenze.
Rimane il fatto che a un proprietario è stato impedito di effettuare il sopralluogo ed è stato costretto ad apporre la firma su un testo deciso unilateralmente dalla controparte: il che non vale neanche per una constatazione amichevole per un piccolo tamponamento penseranno mica che i notav passeranno sopra l’esproprio di un loro terreno, con un battito di ciglia?
La saga continua…