La notizia che sta rimbalzando da questa mattina riguardo alle indiscrizioni pubblicate da Le Figaro, secondo le quali la Francia starebbe pensando di abbandonare la Torino Lione sono senza dubbio positive e anche reali. Sono indiscrizioni pertanto vengono smentite e ridimensionate ma una breccia si è aperta oltre le Alpi, e non è il tunnel.
La Francia ha fatto i conti e chiaramente ha iniziato a preoccuparsi un po’. Questo nonostante i costi che dovrebbe sostenere siano di gran lunga minori di quelli italiani (il nostro paese si accollerebbe diversi costi francesi…) i ragionieri di stato lanciano un allarme e guarda caso, attingono da quei dati da cui attinge da tempo il movimento notav: opera inutile, diminuzione drastica delle merci, tir mezzi vuoti e sopratutto una crisi economica di cui non si prevede la fine. Tolta la patina dei vari fan del tav, ecco che la realtà fa pendere i giudizi dalla parte di chie è contrario per tutti i motivi sopracitati e alcuni in più.
L’unico che non vuole perdere il posto di lavoro è invece l’architetto pigliatutto, quel Mario Virano che si permette di tradurci gli articoli francesi secondo i suoi comodi e parla di tempesta in un bicchier d’acqua.
Sarà, ma il vero dato di fatto è che il banchetto imbandito incomincia a traballare e come ripetiamo da tempo, di scontato non c’è nulla. Non ci aspettiamo nulla, del resto viviamo le politiche di un governo che taglia solo e alimenta l’austerity senza mai prendere in considerazione la cancellazione di questo enorme spreco di denaro pubblico.
Però siamo soddisfatti, le nostre ragioni sono lì a disposizione di quanti han voglia di fare due conti e Virano, ha poco da tradurre…e occhio alla tempesta che se esce dal bicchier d’acqua….