Facciamo nostro questo articolo di Infoaut.org che condividiamo pienamente al fine di mettere la parola fine a questa vicenda che è stata strumentalizzata a dovere da quanti, ansiosi di mettere in difficoltà il movimento notav, dalle proprie scrivanie in redazione, hanno aliementato ad arte.
Al fondo dell’articolo un’intervista ad Alberto fatta questa mattina da Radio Blackout
La domanda potrebbe anche essere posta così: si può essere giornalisti e chiamarsi Massimo Numa…? La risposta, tristemente, darebbe esito positivo. Oppure ci si potrebbe chiedere se “onestà e capacità auto-formativa” – requisiti necessari per ogni notav che si rispetti – possano essere a buon diritto rivendicati da Forza Nuova, conventicola di nostalgici del ventennio fascista, noti soprattutto per le aggressioni che ogni tanto riescono ad organizzzare contro qualche immigrato che si aggira solitario o studenti all’uscita della scuola (è successo recentemente a Milano). E anche qui la risposta è netta e a senso unico: NO.
Succede che nel pieno delle settimana di mobilitazione che ha visto la risposta del movimento notav alla procurata caduta di Luca Abbà dal traliccio, esponenti di questo miserabile partitino neo-fascista abbiano telefonato ad Alberto utilizzando come copertura una non meglio precisata siciliana del movimento dei forconi (anche lì hanno tentato di infiltrarsi, senza successo) chiedendogli cosa potevano fare in supporto al movimento valsusino, se potevano salire in valle “a dare una mano”.
Alberto, che in quel periodo riceveva non una ma decine di telefonate al giorno tra giornalisti, sinceri sostenitori del mvimento notav e qualche avvoltoio e provocatore, rispose genuinamente che chiunque poteva aiutare il movimento valsusino stando a casa propria e costruendo iniziative in loco.
I forzanovisti ne approfittavano per fare una sortita mediatica, in 10 sotto il quotidiano Il Giornale a Milano – mentre centinaia di studenti medi sfilavano per la stessa città bloccando i Freccia Rossa in contemporanea con una parallela manifestazione a Torino di identica natura – accreditandosi come sostenitori e seguaci del movimento e promettendo nuove iniziative in valle perché, aggiungevano, “siamo già d’accordo con il leader dei notav Alberto Perino”.
Informato dello squallido tentativo di strumentalizzazione, Alberto rilasciva in serata una breve dichiarazione a mezzo video a notav.info (vedi sotto), ricordando come l’antifascismo (riferimento pregiudiziale, aldilà dell’essere di Destra o di Sinistra) fosse una discriminante importante, identitaria e condivisa del movimento notav.
La provocazione sembrava fosse chiusa lì, rientrata dopo la secca risposta di Alberto, rimbalzata e diffusa da molti siti, blog e social network. Già allora pensammo ci fosse un certo morboso interesse dei media nel sopravvalutare l’iniziativa dei neofascisti di Fn (fu ripresa anche dal Tg3), pronti come avvoltoi a cercare il minimo appiglio per gettare dicredito e fango sul movimento più forte e rispettato del paese. Non gli andò bene allora, hanno cercato di riprovarci in questi giorni. Giusto un giorno prima dell’importante mobilitazione dell’11 aprile, veniva postato su youtube la “registrazione” della telefonata tra questo dirigente di Fn e Alberto. Ancora una volta, giusto a ridosso di un’importante manifestazione Notav, questi signori buttano in rete la loro “prova” sulla telefonata e “l’accordo” con Alberto. Ripetiamo, non siamo adusi a credere a dietrologie e complotti – qui pensiamo ci sia solo disperato bisogno di pubblicità per questi nostalgici – ma l’interesse a far uscire notizie di questo tipo ad uso e consumo dei Massimo Numa di turno ci sembra parlino da sole.
Ad ogni modo, Alberto sa difendersi da solo e l’ha fatto questa mattina su Radio Blackout illustrando un ragionamento socratico e cristallino: “una cosa e essere [o dichiararsi aggiungiamo noi] notav, un’altra far parte del movimento notav. Lì si tratta di condividere percorsi e valori”. Oltretutto, fa notare Alberto, c’è ben poca onesta e trasparenza se si annuncia di voler aiutare il movimento notav e allo stesso tempo si registra una conversazione (posto che sia tutta autentica) per usi futuri. Forse c’è già molta malafede ab origine, forse si sa già che si verrà respinti…
Un’ultima nota la vorremmo invece dedicare agli incantatori di serpenti cui piace mestare nel torbido e confondere le idee alle giovani generazioni che si affacciano sull’agone del conflitto sociale, come quel miserabile di Ugo Maria Tassinari, che vanta al suo attivo un libro sulla destra radicale (“Fascisteria”) e un blog, www.fascinazione.info, molto attivo nel propagare questa “scoop” su “Tutta la verità su Perino e Forza Nuova” e altre amenità di quello che lui chiama “il pluriverso della destra radicale” (e che per noi resta semplicemente una galassia di fascisti nostalgici variamente declinata a seconda degli interessi territoriali e di poltrona politica che pezzi di Pdl o Lega Nord possono fornire). A quest’uomo, che vanta militanza “nell’antagonismo sociale negli anni Settanta”, deve essere accaduto di innamorarsi perdutamente dell’oggetto dei propri studi. Succede a molti ma non tutti per fortuna fanno della conoscenza e della diffusione di sotto-culture ghettizzanti e razziste, intrise di merdate su “sangue e suolo” la propria ossessiva ragione di vita. Crediamo questo personaggio vada trattato alla stessa stregua dei neo-fascisti di varia natura, del terzo o secondo millenio che siano, di cui è tanto innamorato.
Quanto ad Alberto, riproduciamo qui di seguito quello che pensa, dice e fa, assumendosene la piena responsabilità, come del resto ha sempre fatto. E rinfreschiamo le idee a tutt* con una serie di istantanee che lo ritraggono nella sua pratica quotidiana di militante notav, mentre affronta un plotone di sbirri, occupa un’autostrada mettendo di mezzo il proprio corpo, interviene in un’assemblea col braccio rotto il giorno dopo aver subito copiose manganellate, o semplicemente dice la sua con lo zaino in spalla e il microfono in mano, con il sole o sotto la pioggia (come molti di noi ancora in questi giorni, al cantiere anche sotto neve copiosa). Non ci risulta tanta dedizione, coerenza e abnegazione in quei fascistelli che cercano di infiltrarsi in una lotta che NON gli appartiene.
Il resto sono solo chiacchiere…
A sarà düra