“Rivolgo il più caldo appello a quanti restano non convinti della pur rilevante importanza, per l’Italia e per l’Europa, di quell’opera, affinché desistano da comportamenti inammissibili”, ha affermato Napolitano. “C’è bisogno nel paese di un clima costruttivo nel quale l’attenzione e gli sforzi si concentrino sull’impegno a garantire sviluppo, occupazione, giustizia sociale”. Napolitano dice no a un confronto diretto con gli amministratori della Val Susa, chiesto in occasione della sua visita a Torino.
”Non posso aderire a incontri in cui si discutano decisioni come quelle relative alla linea Torino-Lione: decisioni che non mi competono, che sono state via via assunte dalle istanze di governo responsabili e che hanno già formato oggetto, nel corso di parecchi anni, di molte discussioni e mediazioni”.
Con queste motivazioni il Presidente dice di non avere competenza e si rifiuta di incontrare i sindaci della Valle. Un appello gli è stato rivolto anche dal Prof. Ugo Mattei a nome del movimento notav, che forse arriva tardi vista la presa di posizione.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si schiera a favore dell’opera ferroviaria e di fatto avvalla ogni azione tesa a militarizzare la Valle e proseguire in quell’opera di “sottomissione” imposta alla Valsusa con la forza.
Occasione persa Presidente, ma non eravamo noi quelli del No?