Come possono pensare di cancellare una lotta che è davvero popolare, coraggiosa, fantasiosa, irriducibile, densa di futuro? Questa sera la fiaccolata contro il TAV e la repressione si è snodata tra le vie di Susa, sostando in punti significativi: l’Hotel Napoleon dove alloggia la polizia; la pizzeria Mirò dove gli sbirri consumano i pasti; il Municipio; la casa della Sindaca. Ad aprire il corteo erano le donne con striscioni che ricordavano le lotte presenti, l’offesa e la violenza ai danni d Marta che venerdì scorso ha subito, oltre alle botte, anche le molestie e il dileggio dei rambo responsabili dell’arresto. Ad ogni tappa sono stati scanditi i nomi dei compagni arrestati, raccontati botte e insulti, l’arroganza che si fa violenza e manette, che diventa crociata dei sindacati di polizia per depistare indagini e denunce.
Una manifestazione viva, ironica, partecipata, in una città murata dietro serrande e finestre chiuse, sorvegliata da drappelli di carabinieri che si intravedevano in fondo ai vicoli.
Il vento del temporale che ci ha accompagnato lungo tutto il percorso senza riuscire a sciogliersi in pioggia era la giusta metafora del tempo che ci è dato vivere, stretto tra l’ oppressione di un potere sempre più intollerabile e l’istanza liberatrice di un popolo che non si arrende, non si arrenderà mai.
Nicoletta Dosio