Il giudice ha così deciso per Mario e Guido, due degli arrestati nell’operazione del 26 gennaio che ha colpito il movimento no tav. Potranno così circolare nei loro comuni di residenza, tornare a lavorare (Mario potrà tornare nel suo negozio) senza però uscire dai confini del paese. Chi vorrà potrà trovarli rispettivamente a Bussoleno e a Villarfocchiardo. Il timore del movimento però è chiaro, inizia ancora una volta la vecchia divisione tra “buoni e cattivi”, Mario e Guido, valsusini grazie anche alla forte pressione popolare hanno visto nel giro di pochi giorni attenuarsi le misure cautelari, per gli altri arrestati ancora nulla. Così non funziona, non accettiamo questo tipo di distinzioni. Durante un intero anno decine di migliaia di no tav sono corsi a Chiomonte per partecipare a questa lotta, tutti hanno resistito, tutti hanno lottato per la difesa della val di Susa, tutti hanno lottato contro questo inutile e devastante progetto. Il 26 gennaio alcune decine di questi migliaia di no tav sono stati scelti dalla magistratura torinese ed in particolare dal procuratore capo Giancarlo Caselli per pagare un conto che non accettiamo e rispediamo al mittente. Selezionati in foto e filamti sono stati cerchiati di rosso, scelti a caso e forse neanche troppo in mezzo a centinaia di persone. Sono stati portati via dalle loro case e condotti in carcere. Distinzioni su distinzioni, buoni e cattivi e anche tra i cattivi quelli che lo sono un po’ di meno o che avrebbero una legittimazione in più a resistere, per esempio quella di essere valsusini. Chi oggi pratica queste distinzioni non ha capito nulla della forza e della composizione del movimento no tav. Per noi, per tutti, sono no tav e basta! Sono i migliori, quelli che alle difficoltà reagiscono con un sorriso, quelli che pensano prima al valore e all’importanza di ciò che fanno e poi a loro stessi. Per noi, per il movimento no tav, per tutta l’Italia che si è mossa in loro solidarietà sono tutti uguali! Ora li vogliamo tutt* liber*!