Un nuovo giorno si apre in val di Susa e il sole si alza sui campi e sulle montagne della valle. Ancora una notte di lotta, ancora una notte di resistenza. Ore di pressione e tagli alle reti hanno dimostrato che il fortino non è inviolabile e i limiti imposti non fermano il movimento no tav. Reti, filo spinato, migliaia di uomini in divisa armati di tutto punto, idranti e un mare di lacrimogeni non fanno paura e allora la paura cambia di casa. Una notte in cui per un metro di rete centinaia di uomini e donne hanno combattuto, nel fango e nei gas, per la loro terra, per il futuro di tutti. Da un lato della rete valori e forza, dall’altro arroganza e denaro. Sono due mondi che si incontrano in val Clarea, che si scontrano, che confliggono per loro stessa natura. Chi ha scelto la via della politica istituzionale per portare un’opera-imbuto convogliatore di denaro pubblico verso i soliti pochi potenti, verso la casta, devastante per questo territorio oggi deve rinunciare a questa via e militarizzare un territorio che cerca di occupare con tutto quello che ha a disposizione come apparato militare, alpini compresi. Questa scelta ha perso, un intero modo di fare politica in Italia ha perso, tutti gli strumenti messi in campo come già sottolineato prima non funzionano, perchè in val di Susa la paura non è di casa. Iniziano allora le urla allarmate del giorno dopo di Maroni e dei sindacati di Polizia “guerriglia organizzata portata avanti con armi e strumenti che mirano ad uccidere qualche appartenente alle forze dell’ordine”…”non è più tempo di dialogo”…“gli agenti del Reparto Mobile di Torino sono letteralmente sfiniti“. Sono parole tremanti, ed ecco allora che la paura cambia di casa, il gioco diventa pesante e non resta che urlare, il terreno di confronto scelto diventa impraticabile e il solo pensiero di tenere un apparato di questo tipo impegnato in queste condizioni per mesi fa rabbrividire ministri e governi. Forse sarabbe il caso di pensarci in maniera seria a questo progetto visto che il cantiere non è neanche iniziato e da tre mesi l’unica cosa apparsa in val Clarea è un recinto senza operai che crolla in continuazione. Da questo lato della rete, quello dei giusti c’è un paese intero che dice Basta! Che vuole prendere in mano il suo futuro e deciderne la sorte, che non ci sta a pagare ancora la crisi economica e a fare sacrifici inutili per poi vederli ingurgitare dall’ennesimo cantiere di una grande opera. Di fronte ad una manovra da oltre 20 mld appena varata e ad una linea ferroviaria inutile da oltre 22 mld che si vuole costruire a tutti i costi chiunque saprebbe da che parte stare. Un problema così evidente non puo’ essere ridotto a un mero problema di ordine pubblico, sarebbe un insulto all’intelligenza di tutti gli italiani e non solo. La val di Susa in questo pero’ è colpevole, è colpevole di non avere alternative (oltre alla inutilità, quest’opera sarebbe in grado di fatto di distruggere completamente questo territorio) e allora deve resistere. Sì, siamo colpevoli di questa notte, siamo colpevoli di non arrederci, siamo colpevoli di voler difendere il nostro futuro e non riuscirete a fermarci…
01:40 Sono rientrati tutti i No Tav che hanno partecipato alla passeggiata di stanotte, Un risultato positivo che evidenzia ancora una volta la grande difficoltà che l’apparato ha a gestire questa pazzesca farsa. Non ci hanno spaventato stanotte e non potranno spaventarci neppure domani! …La lotta continua e il loro fortino traballa!!! …A sarà dura!!! …Anzi DURISSIMA!!! …per loro!!!
00:55 La polizia bersaglia a suon di lacrimogeni, dalla galleria del viadotto, il deflusso dei No Tav verso Giaglione.
00:50 I No Tav stanno cominciando a rientrare verso Giaglione. Decine e decine di metri di reti sfondate, tagliate, buttate giù.
00:46 Tagliati dieci metri di recinzione e filo spinato sotto il viadotto.
00:34 Portato via in barella un manifestante No Tav rimasto ferito, colpito da un lacrimogeno.
00:24 I No Tav resistono alla baita Clarea, sotto una pioggia di lacrimogeni.
00:20 Dalla Valle arriva la conferma dei due fermi.
00:19 Fittissimo lancio di lacrimogeni verso la baita Clarea. Numerosi mezzi delle forze dell’ordine in autostrada a Oulx in direzione Susa.
00:12 Anche Radio Onda Rossa di Roma, insieme a Radio Blackout di Torino, sta seguendo l’evolversi dell’assedio No Tav.
00:10 – No Tav e polizia continuano a fronteggiarsi nel solco tra il viadotto ed il sentiero.
00:05 – Bellissima la solidarietà e il sostegno No Tav che viaggia su Twitter. Dall’estero, dalla Germania, dall’Inghilterra, tweets contro il Tav, raccontanto la battaglia di questa notte!
00:00 I No Tav continuano nel taglio delle reti!
23:50 Continua la battaglia in Val Clarea. Forti boati assediano il fortino.
23:22 La polizia sta sparando lacrimogeni anche dal cavalcavia, nel tentativo di colpire direttamente coloro che stanno assediando il non-cantiere.
23: 20 L’esplosione dei fuochi d’artificio illuminano la resistenza dei No Tav!
23:16 La polizia lancia pietre contro la passeggiata, come il 3 luglio.
23:14 Battaglia No Tav alla congiuntura tra sentiero e viadotto. I No Tav da una mezz’oretta hanno cominciato a tweettare, migliore la copertura della rete 3g.
23:10 La polizia spara i lacrimogeni ad altezza d’uomo, il vento li devia.
23:00 Lacrimogeni meno potenti di quanto dovrebbero, grazie all’umidità, contrastati dalle sassaiole vicino al viadotto!
22:54 Nonostante l’imponente dispositivo militare predisposto dalle forze dell’ordine per respingere i No Tav, tagliate già decine di metri di reti del presunto cantiere…
22:41 Da qualche minuto è iniziato il lancio fitto di lacrimogeni. Le forze dell’ordine ne stanno lanciando senza soste.
22:40 Nella boscaglia difficoltà di accessibilità alla rete internet, impossibilità per i twetts.
22:34 I No Tav sono arrivati alle reti del non-cantiere. Impressionante il dispositivo militare. Iniziano a suonare le sirene…
22:20 S’infittisce il buio nella montagna della Maddalena… I No Tav proseguono la marcia.
21:59 Interminabile il corteo partito da Giaglione. Almeno 500 persone incolonnate al buio sotto una luna nascosta.
Ore 21,00 – Sono partiti questa sera alle 21,00 circa 300 attivisti No Tav dal piazzale di Giaglione per la consueta passeggiata notturna verso la Clarea ed il cantiere che non c’è. Di buon passo e con l’entusiasmo che da sempre ci contraddistingue, hanno imboccato la strada delle vigne che da Gioglione porta verso il vallone del Clarea. Anche stasera è importante contrastare e dimostrare agli occupanti che sono ospiti non graditi a casa a nostra.
…seguiranno altri aggiornamenti, stay tuned!