Gli avvocati e giuristi, impegnati, con le proprie professionalità e competenze, nella difesa dei legittimi diritti ed interessi degli aderenti al Movimento Notav, alla luce delle dichiarazione diffuse dal Sindacato Autonomo di Polizia, divulgate il 28.3.2012, ritengono doveroso specificare quanto segue.
Il nostro gruppo di lavoro, definito legalteam, composto da persone che aderiscono alle ragioni di contrarietà al progetto per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità/Capacità Torino – Lione, ha sempre improntato il proprio intervento ai più rigorosi canoni di correttezza e di deontologia professionale.
Premettendo che la conferenza stampa svoltasi il giorno 27.3.2012 presso il Centro Studi Sereno Regis di Torino è stata indetta e gestita dal Movimento Notav e che ad essa non ha partecipato né ha contribuito alcuno degli scriventi legali, come giuristi, ed ancor prima come cittadini, a fronte dell’evidenza e della crudezza delle immagini mostrate, non possiamo che stigmatizzare le condotte di chi, nell’esercizio di un dovere, ne ha evidentemente travalicato i limiti.
Le suddette immagini, inoltre, non sono né false né artefatte. Esse, infatti, come da noi verificato, costituiscono parte del materiale probatorio del procedimento penale che ha portato all’arresto di alcuni manifestanti Notav. L’accusa, pertanto, mossa anche ai legali del Movimento Notav, definiti “azzeccagarbugli”, è non solo del tutto destituita di ogni fondamento, ma anche gravemente ingiuriosa e calunniosa.
Corrisponde, inoltre, al vero che le plurime querele e denunce depositate ed aventi ad oggetto episodi di violenza subiti da alcuni attivisti Notav in epoca antecedente e coeva ai fatti per cui sono intervenuti gli arresti del 26.1.2012, già divulgati con grande clamore dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, non abbiano ancora ricevuto riscontro, salvo alcune richieste di archiviazione, già opposte.
Tanto premesso e puntualizzato, con riferimento alle dichiarazioni recentemente rese dal Sindacato di Polizia, si ritiene di doverne radicalmente contestare sia il contenuto che la forma. I riferimenti ed i paragoni con la propaganda nazista appaiono quanto mai volgari e diffamatori e non possono certamente giovare a contenere o stemperare il clima di tensione già più volte lamentato dalle stesse Forze dell’Ordine.
Tanto si doveva, con riserva di ogni più opportuna azione a tutela dell’onorabilità dei sottoscritti e nella speranza di rapporti improntati ad un maggior rispetto della persona e del ruolo professionale.
Torino, 30.3.2012
Il legalteam