Dopo la revoca per entrambe, delle restrizioni di libera circolazione in Valsusa, il pm Quaglino chiede 1 anno, con attenuanti generiche per Nina e 1 anno e 1mese per Marianna. L’ultima udienza del primo grado di questoprocesso avrà luogo l’11 luglio alle ore 9 con la replica del pm alle arringhe difensive, eventuali controrepliche e la sentenza del giudice.
Dopo una lunga arringa il PM Quaglino ha chiesto 1 anno ed un mese per Marianna ed 1 anno per Nina non dimenticandosi nella sua retorica orazione di sfruttare tutti i cliché tanto in voga in questo periodo, dal citare Pasolini quando si parlava dell’operato delle forze dell’ordine, al riscoprsi mamma quando criticava una dei test per aver dichiarato di aver fornito del limone a Marianna, in cui rivedeva l’età di una figlia, per alleviare le conseguenze dei CS.
Di tutt’altro tono le arrighe dei due avvocati difensori che ovviamente hanno chiesto l’assoluzione per entrambe le imputate dimostrando in tutto il processo le incoerenze e lacune nelle dichiarazioni dei test dell’accusa, soprattutto da parte della digos, nonché la veridicità delle dichiarazioni di una delle indagate dimostrando, attraverso prove filmate fornite dalla polizia scientifica, come in quella serata, oltre a lacrimogeni da alzo zero, almeno in paio di occasioni poliziotti lanciassero pietre nei confronti dei manifestanti.
Confermati i due giorni di arresti domiciliari per Pinuccia e Jack, Notav colpevoli di solidarietà con gli operai pugliesi che rischiano il licenziamento, vengono liberati oggi con inizio del processo il 27 giugno.