Luca è stato arrestato il 26 gennaio insieme ad altri NOTAV per avere difeso la nostra terra e il nostro futuro.
Benchè privato della sua libertà, Luca insieme ad altri detenuti NOTAV, ha partecipato a delle proteste per rivendicare i diritti negati all’interno del carcere delle Vallette (in particolare veniva contestata la riduzione delle ore di socialità e d’aria, che spettano ai detenuti per legge, nonché la natura fortemente restrittiva di quelle concesse). Gli sviluppi di queste proteste hanno portato a delle ulteriori misure repressive dei NOTAV e alla loro dispersione in diverse carceri piemontesi.
Ormai da tre mesi Luca si trova rinchiuso nel carcere di Ivrea e fino ad oggi non è dato sapere ancora per quanto tempo. Anche qui continua a tenere alta la testa e a ribellarsi davanti alle ingiustizie.
Il 05 aprile gli è stata recapitata da parte della Cooperativa Incontro per cui lavorava la lettera di licenziamento. Nella raccomandata che ha portato la cooperativa a prendere la decisione di licenziare Luca, viene citato l’art. 24 dello regolamento interno della cooperativa, peccato che citando testualmente tale articolo, di cui riportiamo la scansione, si legge: “(…)dopo il terzo grado di giudizio(..)” ed avrebbe dovuto prima ricevere una sospensione mai ricevuta.
E’ facile comprendere come il caso di Luca non rientri in nessuna delle ipotesi citate dall’articolo ed è ancora più semplice giungere alla conclusione che il licenziamento abbia un unico scopo: quello di fare fuori un “personaggio scomodo” per continuare a perseguire i loro obiettivi.
La Cooperativa Incontro, che lavora nell’ambito sociale e gestisce comunità alloggio sia per minori che per adulti, oltre ad altre attività esterne, infatti, già da quasi due anni aveva messo Luca e altri soci lavoratori in cassa integrazione, e negli ultimi mesi aveva smesso di pagare gli stipendi ai dipendenti. Per far fronte alla “crisi” in cui versava la cooperativa dal mese di dicembre circa è stata messa in liquidazione ed è stata presa in “affitto” dal Margine che però ha deciso di non farsi carico dei debiti che la cooperativa Incontro aveva nei confronti dei dipendenti e soci, ma semplicemente ha assorbito i vecchi dipendenti sottoponendoli al “ricatto” di assumerli solo se rinunciavano ai loro stipendi arretrati, lasciando che questi stipendi mai pagati continuassero ad essere a carico dell’Incontro.
Luca essendo per ovvi motivi impossibilitato a presenziare alle assemblee decisionali è stato tenuto fuori da tutti questi giochetti ed è stato licenziato prima che tutti gli altri dipendenti e soci firmassero il nuovo accordo con il Margine. In questo modo ancora una volta gli è stata negata la possibilità di scelta, perché qualcun altro ha deciso per lui!
In tutti questi “giochetti” anche la nostra cara amministrazione comunale ha fatto la sua parte: uno dei motivi per cui le cooperative attualmente (vedasi tutte le proteste da parte degli operatori sociali che sono nate in queste ultime settimane) si trovano in difficoltà economica è proprio perché hanno contratto milioni di euro di credito nei confronti del Comune di Torino che si è reso insolvente e non ha pagato e continua a non farlo i servizi di cui ha usufruito!
Affinchè Luca non si trovi a dover gestire da solo tutto quello che comporta in questo periodo di crisi un licenziamento e le ovvie conseguenze che ne scaturiscono, nasce questa campagna informativa e di raccolta fondi necessari a sostenere le spese di Luca, essendo ancora ingiustamente recluso.
E ancora una volta chiediamo ad alta voce: libertà per tutti i NOTAV ancora rinchiusi o sottoposti a misure restrittive!
Si parte e si torna insieme, Luca libero!
Per le donazioni abbiamo aperto una carta PostePay su cui potete donare quanto volete:
Numero Carta: 4023 6006 2468 9420
Intestata a: Pier Paolo Pittavino
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Partecipa anche alla cena benefit per Luca all’Askatasuna
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