Dopo sette mesi Luca è tornato in Clarea, con lui, ad accompagnarlo gli amici, il popolo no tav, in migliaia sotto una pioggia battente. Una pioggia che non ha però fermato le mobilitazioni che senza sosta proseguono ormai da mesi e che vedono il cantiere-fortino bersaglio fragile delle iniziative. Anche oggi si è andati oltre il simbolico, termine e pratica lontana ormai anni luce dal movimento no tav e così nella reale militarizzazione di un territorio Luca ha voluto salutare tutti, tornare al futuro, verso il futuro e tagliare un po’ di recinzioni. Così, subito, dalle parole ai fatti, dalla teoria alla pratica e con lui tanti no tav dopo il suo saluto e le sue parole di forza e speranza iniziano a battere sulle reti, a tagliare, a fare pressione. La risposta come sempre non si fa attendere e gli idranti della polizia bagnano centinaia di persone che ormai da ore erano sui sentieri sotto l’acqua. Ma non è oggi, in una giornata per tutti e tutte tranquilla e serena che si prosegue nel taglio e nella pressione. Poi ancora la posa del monumento alla forza della resistenza valsusina, una bellisssima stele scolpita nella pietra locale, in cui un’aquila vola imprigionata tra il filo spinato della val Clarea. Le parole sulla targa “Guarda Straniero, lo spirito della vlle ferito e umiliato con le sue 2024 anime spezzate per la libertà che supplicano alle giovani anime di gridare all’orecchio dei nuovi despoti che di questa terra siamo padroni e non garzoni e che presto l’aquila tornerà a volare! Un ribelle”. Ma oggi per tutti noi prima di tutto è un giorno di festa, di lotta, di resistenza e di speranza, un modo per ritornare a pensare al nostro futuro e al futuro della terra in cui viviamo, ancora una volta insieme, da oggi anche con Luca, sempre più in forma, esempio per tutti di forza e di coraggio.