Apprendiamo oggi dai giornali che anche l’architetto, presidente del’Osservatorio, Commissario governativo, Mario Virano da oggi ha la scorta e l’auto blu. Leggiamo da La Stampa di oggi che “La decisione è stata presa dal comitato per la sicurezza dopo l’intervista televisiva con Lucia Annunziata su Rai 3 e le accuse mosse da Virano al movimento sull’uso della violenza: «Non ci sono infiltrati ma invitati». Una tesi respinta dai No Tav che hanno affidato ai legali le valutazioni per una possibile querela. Ma secondo gli inquirenti quelle valutazioni così esplicite potrebbero mettere a rischio la sicurezza di Virano. Da qui la decisione di assegnarli un servizio di protezione.“
Mario Virano è colui che incaricato da più governi, doveva presiedere un istituto neutro (l’Osservatorio) per valutare da tutti i punti di vista la Torino Lione. Doveva farlo con tutti i soggetti interessati dalla linea, cioè i sindaci e la Comunità Montana; doveva presiedere uan valutazione che avrebbe dovuto prendere in considerazione anche la cosidetta “opzione zero”, cioè il non fare la nuova linea veloce.
Invece si è reso protagonista di un modo truffaldino di gestire un tavolo che di tecnico ha sempre avuto poco e di politico ha avuto molto. Ha di fatto escluso tutti i soggetti che non cantavano al suo coro, e aperto le porte dell’Osservatorio ad ogni sindaco pronto a vendere il prorpio pese per trenta denari (solo promessi chiaramente). Ha escluso ogni voce contraria ed è riuscito a presiedere un tavolo dove si sono seduti persino sindaci che non vedranno il Tav neanche in lontananza.
Aveva anche il compito di convincere la Val Susa dell’utilità dell’opera e così a far due conti, non sembra ci sia riuscito.
Ha mentito e mestato nel torbido (come per l’intervista all’Annunziata) cercando di accreditarsi a governanti e bachieri di turno. Di volta in volta ha imparato una filastrocca per denigrarci e l’ha ripetuta all’inverosimile (oggi è quella che se c’erano i notav neanche il Frejus si sarebbe realizzato e l’altra è che per 12 km di linea facciamo tutto sto casino).
Insomma, se dovessimo tirare un bilancio del suo mandato diremmo tranquillamente che ha fallito nel suo compito e che dovrebbe andare si da Monti, ma a conseganre le dimissioni. Invece nulla, la dignità fa fatica a trovare casa da quelle parti, ed eccolo qui a scalare la salita della casta.
Come i politici della casta, il buon Mario, ricopre più incarichi, riceve più stipendi, non bada ai suoi risultati ed ora…udite udite ha persino la scorta. Tempo fa il nostro amico Spider Truman, l’anonimo precario di Montecitorio, ci aveva svelato com’era facile ottenere auto blu e scorta, e questo è uno di quei casi.
La scalata al successo nella casta italiana è inziata, complimenti Mario! Ma dalla Valsusa…non si passa!