Da ieri il movimento no tav è in attesa dell’arrivo della CMC (cooperativa muratori e costruttori di Ravenna) presidiando il cancello della centrale idroelettrica, ma oggi gli unici a presentarsi sono stati un paio di dipendenti della cooperativa per firmare delle carte e sparire il prima possibile. Ben poca cosa rispetto alle prospettive che i media pro tav dipingevano dopo gli espropri di mercoledì scorso. Infatti, leggendo certi giornali o guardando il TgR, sembrava imminente l’arrivo in forze degli operai della CMC, l’apertura del cantiere e l’inizio dei lavori per il tunnel geognostico – salvo poi una serie di contraddizioni e smentite tra CMC ed Ltf sulle reali tempistiche. Oggi i molti no tav presenti si sono trovati di fronte ad una realtà ben diversa da quella raccontata dai media: nessun lavoro iniziato, nessuna trivella in azione. Si vedono i soliti operai di Italcoge e Martina (imprese indagate nell’operazione Minotuaro…) che, per dare da scrivere a qualche giornalaccio pro tav, si cimentano nel lavoro di distruzione che ha contraddistinto il loro operato fino a questo momento: abbattono piante e spianano i terreni appena espropriati (alla faccia degli espropri temporanei).
Il progresso e la grande opera sono questo che vediamo davanti ai nostri occhi: devastazione e distruzione del territorio. Forse è questa l’ideona di cui parlava ieri in tv il ministro Passera. La nostra idea è quella invece di continuare a mettere i bastoni tra le ruote di questa scellerata finzione per liberare la nostra terra.
La verità è che la partita è ancora tutta da giocare, che i lavori non sono iniziati e che la resistenza del movimento no tav continua a mettere i bastoni nelle ruote di questa grande opera. A breve pubblicheremo materiale video sulla giornata.