Son passate poche ore dall’iniziativa di protesta svoltasi stamane al cantiere di Chiomonte che già la Busiarda locale attraverso la firma del pennivendolo Numa grida vendetta e diffonde una falsa ricostruzione dei fatti.
Sostenuti da un video, che a breve sarà pubblicato, apprendiamo come un’iniziativa del tutto simbolica si sia trasformata nell’occasione per alcuni di esercitare violenza nei confronti di Nicoletta, ancora in ospedale per medicare le lesioni riportate.
La delegazione guidata dall’europarlamentare Eleonora Forenza della lista Tzipras era entrata con l’autorizzazione in mattinata all’interno del cantiere per una visita “ispettiva”, insieme a lei anche Nicoletta e Marisa oltre a Mario Cavargna ed Ezio Locatelli.
I fatti avvengono poi in maniera piuttosto repentina con Nicoletta che riesce ad ammanettarsi al gangio di un vagone del trenino (già fermo all’uscita del tunnel) e pochi secondi dopo un “energumeno” della polizia le si butta addosso, provando a buttarla a terra nonostante lei fosse già ammanettata e quindi impossibilitata a muoversi.
Susseguono momenti concitati in cui la digos cerca di aprire le manette con delle chiavi che non funzionano, per poi riuscirvi in un secondo momento con delle tronchesine.
Nicoletta per fortuna sta bene, ha qualche escoriazione ed ammaccatura che ore le stanno curando in ospedale, ma lascia basiti come i tanto solerti media locali trascurino questo racconto, come se all’interno del cantiere ogni violenza da parte delle forze dell’ordine sia giustificata.
Non sorprende invece la foga che trapela dall’articolo della stampa che minaccia denunce, rimborsi di migliaia di euro ecc e lascia spazio alle dichiarazioni del disonorevole Esposito, commentatore puntuale delle vicende inerenti al Tav, come se null’altro avesse da fare durante il giorno che attaccare il movimento e i suoi attivisti.
Per quanto ci riguarda quella di oggi è un’altra dimostrazione di come i cuori no tav, sempre impavidi, non si fanno intimidire dai grandi sistemi di sicurezza allestiti attorno e all’interno del cantiere della devastazione e continuano a lottare sfruttando ogni occasione utile. Lasciamo ad altri l’invidia, il rancore e le velleità degne del migliore tribunale di inquisizione.