Alla fine ci si è riusciti. Nessun cancello, nessuna recinzione, neppure 2000 uomini a difesa del fortino sono riusciti ad evitare che il movimento percorresse la strada dell’Avanà. Nulla di che, ci mancherebbe, però se quel cancello era invalicabile, e da mesi a sua difesa sono stati lanciati migliaia di lacrimegeni ed ettolitri di acqua dagli idranti, aggirarlo è stato possibile. Passando dalle vigne che danno il nome alla via che porta alla Maddalena, la passeggiata no tav organizzata è discesa verso la via Avanà e l’ha ripercorsa. Questa via rappresenta l’accesso a quella che era la libera repubblica della Maddalena e ripercorrerla è stato un momento piacevole per tutti noi.
Sarà una piccola cosa questa, ma se pensiamo che mettere giù qualche manciata di rete è ormai diventata una operazione lunghissima, entrare al fortino è una cosa possibile. Ripetiamo, nulla di che, però beffare l’apparato militare ancora a pieno regime, come dice una nota pubblicità: non ha prezzo.
Prendetela come risposta all’allargamento in Clarea, leggetela come passo avanti del movimento, traducetela in una soddisfazione militante…fate come volete, ma in alto i calici con l’Avanà, in alto i calici per i notav!
ps: Massimo…di’ la verità un pò ti brucia eh…
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