Giovedì 29 novembre all’alba la ditta effedue di Suppo Felice ha blindato con reti e lamiere il presidio no tav di Chiomonte. Protetti da centinaia di poliziotti gli operai di Felice hanno così fatto il lavoro “sporco” per la magistratura di Torino. Fa male scrivere queste righe ma questa ditta e i suoi titolari, come molti dipendenti hanno le loro origini nel paese di Bussoleno e ora trovano la loro sede di lavoro a Susa.
E’ lavoro e in tempo di crisi bisogna sapersi adattare per sopravvivere ma questo non vuol dire che si è obbligati a fare ogni tipo di scelta ed ogni tipo di lavoro. Si può scegliere, sì, si può sempre scegliere, se vivere da uomini e donne liberi e libere o da schiavi, del denaro, dello stipendio, dei propri vizi o del proprio tenore di vita o meglio ancora per una volta nella vita si può scegliere di lottare per un futuro migliore e magari scegliere di fermare chi in questo paese continua a rubare e ad accumulare ricchezza. C’è chi come gli operai e il titolare di questa ditta ha scelto di lavorare nella vergogna protetto da polizia e carabinieri blindando e distruggendo un presidio no tav, quello di Chiomonte, nato con le offerte, il sudore e il sacrificio di molti valsusini in cambio di poche migliaia di euro. C’è chi invece si alza ogni mattina senza un lavoro, senza reddito, magari proprio come alcuni no tav che passano molto tempo a Chiomonte e non ha paura di scegliere. C’è chi vive con poco denaro o senza un lavoro stabile ma con molta dignità ha il coraggio di camminare in questa valle a testa alta e merita il risetto di ognuno di noi. C’è chi ancora, come gli operai della ditta effedue ha il coraggio di distruggere un presidio no tav proprio mentre la polizia vigliaccamente apre le case dei no tav la mattina presto e si mette a rovistare negli armadi e nella vita privata e saluta lasciando agli arresti domiciliari il padrone di casa.
A questi operai, a Felice Suppo non va il nostro rispetto, a loro, che rappresentano purtoppo lo schifo di questa terra va il nostro sdegno. Loro sono la parte peggiore di questo problema, simile a un cancro che divora un uomo dall’interno. Loro, queste ditte, questi operai vanno fermati prima che come delle metastasi proseguano la distruzione. Il cantiere di Chiomonte è una malattia per la valle di Susa di cui conosciamo il nome, si chiama alta velocità Torino Lione, va fermata e curata subito. Fermarli è possibile, Fermali tocca a noi!
TROVA ANCHE TU IL CORAGGIO DI DIRE NO TAV, TROVA ANCHE TU IL CORAGGIO DI RESPINEGERE E ISOLARE I DEVASTATORI
EFFEDUE E FELICE SUPPO VERGOGNA DELLA VALLE DI SUSA!