Questa mattina un centinaio di No Tav hanno effettuato due giri di corsa delle reti che proteggono il nulla, su alla Maddalena. Due giri completi per ribadire ancora una volta che i Valsusini non hanno paura di quelle reti fasulle e di chi le difende. La manifestazione sportiva è partita verso le 10 e 30, tutti hanno partecipato in modo non competitivo andando con il prorio passo, il più veloce ha impiegato 20 minuti e 30 secondi. Al termine la premiazione fatta con i premi messi a disposizione dagli Imprenditori No Tav, sempre più numerosi. Infine la consueta polentata No Tav alla Baita. Interessante rilevare un iniziale nervosismo dei dirigenti delle FO, gabbati questa notte da alcuni “anziani”, hanno raccontato, che questa notte hanno tagliato la rete del cantiere, aprendo un varco di discrete dimensioni senza essere visti e richiuso alla meglio poco prima della gara podistica da alcuni operai.
Dopo le ultime impegnative giornate in cui il movimento no tav è stato protagonista e non solo mediatico della scena le iniziative proseguono e la lotta va avanti. La corsa podistica non competitiva intorno alle reti fortino, la giornata degli artisti no tav, il no tav tour che prosegue, le continue serate informative e di dibattito fanno parte di un progetto di movimento complessivo che vuole mantenere alta la pressione su questo finto cantiere. Un percorso lungo di resistenza popolare, iniziato lo scorso giugno immediatamente dopo lo sgombero del presidio della Maddalena di Chiomonte. Per il movimento no tav è una fase nuova in cui il respiro e la costanza della lotta sono fondamentali. Di fronte ad una avanzata militare che ha occupato una porzione di suolo della val di susa l’unica prospettiva per il popolo che abita questa terra è la resistenza, popolare, diffusa e continua. Il movimento no tav è di fatto l’epicentro delle energie di tutti i valsusini che in questi anni e ancora oggi sempre più sono determinati a difendere il futuro della terra in cui sono nati. Tutta la valle e non solo nella sua complessità sta lottando, a modo suo e in mille modi, di notte alle reti, di giorno con le famiglie, facendo sport, proponendo arte e cultura, in opposizione netta ad un modello di sviluppo che propone recinti e distruzione. Una valle che vuole vivere, che lo fa combattendo contro chi di questa valle vuole la distruzione, la morte, la negazione di un futuro. Una valle che allo stesso tempo non si vuole chiudere in se stessa e nei suoi problemi, che urla e li porta in giro per l’Italia. I problemi che però sono e devono essere di tutti, tollerare oggi, nel mezzo di questa crisi economica devastante uno sperpero così immane di denaro pubblico per un’opera inutile è di fatto un grave errore, un crimine. 22 mld di euro per un’opera inutile con oltre 20 mld di manovra lacrime e sangue del ministro Tremonti e del governo Berlusconi spiegano da soli l’importanza della lotta oggi contro la nuova linea ad alta velocità Torino Lione.
Così il no tav va avanti, corre contro un’opera inutile, contro una casta di politicanti allo sbando che in questa fine di seconda repubblica si muovono affannosi ed arroganti a difesa degli interessi dei soliti gruppi di affari, fieri solo della loro ignoranza e della loro avidità.
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