Apprendiamo dai giornali che sono venti le dununce per la mattina in cui Luca è caduto dal traliccio in Clarea. Con cinica e puntuale provocazione la magistratura, ripetiamo a mezzo stampa (per far assegnare un punto alla questura?), fa circolare la notizia. Presumiamo che tutti i notav presenti in baita siano stati denunciati visto che i reati ipotizzati sono violazione di sigilli (quelli posti dalla magistratura alla baita Clarea) e violazione dell’ordinanza del Cipe che istituisce l’area di interesse strategico nazionale intorno al cantiere di Chiomonte. Oltre ai notav è stata denunciata anche la tropu di Servizio Pubblico presente sul posto come testimoniano le immagini dello speciale La Valle è mia.
Oltre all’assurdità della denuncia in se, vi leggiamo anche un attacco alla libertà gravissimo, che testimonia che in Val di Susa la sospensione della democrazia è tale per cui anche la libertà di stampa e di informazione viene interdetta. In barba a qualsiasi garanzia della tanto acclamata legalità che tra le altre, all’art.21 della nostra costituzione recita: La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Vero presidente?