Sabato 23 marzo, nel pomeriggio, a Bussoleno durante lo scorrere del grande corteo no tav è successa una cosa molto grave. Un esercizio commerciale è stato “espropriato”. Usiamo questo termine tra virgolette perchè è il termine con cui alcuni manifestanti hanno definito la loro azione. Vogliamo però raccontarvi di questo negozio prima di esprimere la nostra opinione in proposito. E’ una piccola attività commerciale gestita da famiglie della valle di Susa. In questo momento di crisi economica cercano di sopravvivere, in modo onesto, rispettando chi vi lavora e la comunità in cui sono inserite. In molte occasioni sono stati vicini ai problemi di questo territorio, si sono informati e insieme, come un piccolo tassello di questa comunità, hanno continuato a resistere, a vivere e a lavorare in questa terra che da anni è minacciata dai cantieri, devastata a Chiomonte e occupata militarmente durante le giornate di lotta e non solo. A testa alta questa comunità prova a resistere e a vivere. Sabato invece, con la brutalità e l’ignoranza di chi questa terra la occupa alcuni manifestanti hanno “espropriato” questo negozio. Chi ha fatto ciò non ha capito nulla della lotta no tav e della valle di Susa. Chi ha fatto questo non ha capito nulla della vita e della lotta in ogni caso. Con arroganza ha anche minacciato i negozianti e i dipendenti alcuni dei quali si sono molto spaventati, non per il gesto in sè ma perchè questo accadeva in un corteo no tav, nella loro terra, a loro, nella lotta che stavano portando avanti, rimanendo aperti nella crisi, dando un servizio al corteo, aprendo le porte della loro comunità. Non solo per il gesto in sè, ma per l’arroganza e la prepotenza con il quale è stato compiuto, riteniamo non gradite in questa terra e nella nostra lotta queste persone. In particolare a Bussoleno, paese simbolo della lotta no tav, non possiamo neanche lontanamente pensare che questi tristi episodi si ripetano e invitiamo pertanto chi si fosse macchiato di questa infamia a non calpestare più questa terra.
Siamo una comunità e nessuno viene lasciato indietro, nessuno viene abbandonato o lasciato solo; per questo motivo esprimiamo tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alla ditta Filippini e ai suoi dipendenti. Questo episodio non rappresenta la lotta no tav, chi ha compiuto questo gesto non può definirsi no tav o portare questa bandiera. Chi ha compiuto questo gesto può solo essere allontanato dal movimento no tav.
Movimento No Tav