Sabato mattina, poco prima di pranzo giunge la notizia. Beppe, un no tav di Giaglione viene portato in questura a Torino per essere identificato. Per lui il tribunale di Torino, giudice per le indagini preliminari, ha firmato la misura cautelare degli arresti domiciliari. I fatti contestati sempre i soliti, una resistenza no tav, capodanno, 31 dicembre 2015. Viene così colpito un no tav molto attivo che con la sua compagna si oppone al cantiere che minaccia il paese in cui vive. Persone che con il loro lavoro quotidiano curano e preservano il territorio e la natura e che si oppongo a persone che vorrebbero consumarlo e distruggerlo. Prosegue così la strategia intimidatoria e folle della procura di Torino. Dopo l’arresto in settimana di Daniele arriva nel fine settimana quello di Beppe. A loro e a tutti i no tav colpiti da misure restrittive e processi la solidarietà di tutto il movimento. E’ chiaro il piano, impedire ogni atto di resistenza, ogni azione che possa mettere in difficoltà i lavori al cantiere tav. Sarà altrettanto chiara la risposta del movimento, continuare a resistere. Forza Beppe! Avanti notav!