Pubblichiamo volentieri il contributo apparso sul sito http://www.controsservatoriovalsusa.org/ in merito all’esposto presentato dal Controsservatorio Valsusa alla Procura di Roma per cercare di mettere in luce contraddizioni ed eventuali reati messi in atto dai promotori della linea ad alta velocità Torino – Lione.
“Artifici e raggiri : esposto alla Procura di Roma
Il 18 novembre scorso il direttivo del “Controsservatorio Valsusa” ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma un esposto-denuncia segnalando un’imponente serie di forzature, di attestazioni imprecise e di giudizi tecnici inattendibili intervenuti nell’iter della Nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione. In particolare abbiamo denunciato che tali forzature (veri e propri “artifici e raggiri”, per usare il lessico del nostro codice penale) hanno indotto “in errore” i decisori politici sui vantaggi dell’opera inducendoli ad adottare atti funzionali al (parziale) finanziamento della stessa.
Non è la prima volta che segnaliamo tali “anomalie” senza avere riscontri dalla Procura romana, anch’essa “poco interessata” ad approfondire ciò che sta dietro al TAV: un nostro precedente esposto presentato nel 2017 era stato rigettato l’anno successivo.
Ma oggi c’è un fatto nuovo: i nostri rilievi sono stati confermati, da ultimo, in documenti ufficiali sovranazionali: in particolare il rapporto 10/2020 della European Court of Auditors – Corte dei Conti Europea (in cui, a proposito della Torino-Lione, si segnala che i calcoli relativi ai vantaggi che l’opera genererebbe si basano su previsioni di traffico inattendibili) e la relazione redatta, su richiesta della stessa Corte, dal prof. Yves Crozet dell’Università di Lione, le cui conclusioni sono tranchantes:
“Una breve analisi delle cifre presentate dai promotori del progetto Torino-Lione rivela, da un lato, una forte sopravvalutazione del traffico potenziale e, di conseguenza, un’enorme sopravvalutazione dei guadagni ambientali. Sia per i guadagni in termini di sicurezza che per il risparmio di CO2, anche adottando le ipotesi di traffico altamente ottimistiche dei promotori del progetto, si ottengono cifre molto più basse rispetto a quelle prospettate. L’unico modo per trovare le cifre indicate nell’indagine pubblica è considerare che la realizzazione della Torino-Lione basterebbe da sola: da un lato a ridurre del 30%, sul territorio nazionale, tutti i decessi in incidenti stradali che coinvolgono un autocarro!; dall’altro, a ridurre del 10% all’anno tutte le emissioni di CO2 del traffico merci su strada in Francia. Come può una galleria ferroviaria, lunga 54 km, avere tali effetti su tutto il traffico, è un mistero che può essere paragonato a un pio desiderio. Non diciamo che aderire ai grandi progetti è un atto di fede!”.
Dunque abbiamo deciso di tornare alla carica.
Per ora la Procura di Roma tace. Ma noi non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci (anche perché i fatti ci stanno dando ragione)!”