Questa mattina a Valdellatorre abbiamo dato l’ultimo saluto a Guido Carbi, il partigiano di 85 anni, che tante volte aveva accompagnato le classi a visitare i luoghi della lotta e del sacrificio. Quattro anni fa, in una giornata speciale, davanti alla fossa dove erano stati posti i corpi torturati dei suoi compagni di allora, e presso quelle baite di montanari che avevano ospitato e condiviso fatiche e speranze della Resistenza, Guido si era fermato a riflettere, rivivendo con studenti e insegnanti del Liceo Scientifico di Bussoleno la sua gioventù…Dopo quei momenti intensi di ascolto una ragazza gli aveva scritto una lettera, che durante la commemorazione civile è stata letta, ricreando attenzione e consapevolezza. Eccola:
“Caro Guido,
sono sdraiata sul letto e ripenso a quella giornata. Dalla mia finestra vedo il profilo delle mie montagne, le stesse montagne dove tu hai combattuto per la democrazia tra sangue e sudore. Il mio è un grazie sentito perché tu hai provato a comunicarci quell’orrore che non si può capire e che spero non si possa rivivere mai più. La tua voce, ancora giovanile, risuona ancora nella mia mente. Quante volte avrai ripetuto quelle stesse cose…Ma è ancora viva, ancora capace di commuovere, di comunicare quelle immagini che io riesco a vedere nei tuoi occhi come una ferita profonda e ancora aperta. Sentendo narrare della vita di quei ragazzi, troppo giovani per morire e lasciare la famiglia, ma allo stesso tempo già maturi per vivere secondo un ideale e sacrificarsi per esso, credo di essere fortunata. Mi sento fortunata perché io non sono dovuta scappare sulle montagne, non ho dovuto prendere un fucile e imparare a sparare, non ho dovuto convivere giorno dopo giorno con la paura, rischiando di non vedere un’altra alba. Sono fortunata perché vado a scuola tutte le mattine e studio quella Costituzione che tu hai contribuito a scrivere. Questa libertà che oggi ci appartiene appare scontata e banale, ma grazie a te capisco come sia infinitamente fragile, precaria, enormemente preziosa. Ripensando alla giornata, mi vengono in mente moltissime domande, quelle domande che non ho avuto il coraggio di farti. Vorrei conoscere il ragazzo che stava dietro al partigiano, vorrei sapere le tue emozioni, vorrei conoscere cosa ti diceva il tuo cuore. Mi piacerebbe capire l’energia che ti spingeva ad andare avanti, malgrado alcuni tuoi compagni rimanessero indietro per sempre, il coraggio che ti spingeva a combattere, la forza per seppellire i tuoi fratelli,, sopportando la vista del sangue. Vorrei imparare tutto questo da te. Tu, ormai, hai esaurito il tuo compito, tu hai fatto ciò che potevi per mantenere vivo il ricordo, per non dimenticare mai quel passato che ci appartiene e a cui dobbiamo tanto. Ora tocca a me, tocca a noi, affinché il sacrificio dei partigiani, come sei stato tu, non sia vano e le tue parole non siano portate lontano dal vento. Per ricordare per sempre ciò che hanno vissuto quelle montagne, ciò che hanno visto quegli alberi centenari, quelle baite che raggiungevi la sera, scendendo tra le rocce, per ricevere dalla generosità dei contadini una scodella di latte.. Il mio, quindi, è un arrivederci, perché so che guardando le nostre montagne ti rivedrò sempre, e ho racchiuso nel mio cuore una speranza, un desiderio: che tu un giorno rivedendomi possa essere fiero di me.
Miriam Chiarmasso – classe VB – Liceo Scientifico “Norberto Rosa” di Bussoleno”
(Questo testo fu pubblicato sul notiziario del Comitato Resistenza Colle del Lys, nel n.11 del giugno 2009)
Nel post qui sotto, sulla scomparsa di Guido Carbi, ho scritto erroneamente, causa lapsus, che il funerale sarebbe stato Mercoledì mattina alle 10 in quel di Villardora. Il funerale del nostro amico Guido sarà si alle 10 di domani ma a Valdellatorre.
per cui chi volesse intervenire ci si troverà per un saluto a Guido
domattina alle 10 presso
Villa Rossi di Montelera, in via Mulino, 4 a Valdellatorre.
Scusatemi per l’errore.
Mario Solara jr.
Da La Valle che Resiste
Dopo Daniele anche Guido Carbi, Partigiano combattente ed attivista No Tav ci ha lasciati. Guido s’è ne andato nella notte di sabato ed ora ci sentiremo sicuramente più soli. Guido ha speso bene la sua vita, molto bene. Dapprima nelle fila della Resistenza, poi con la testimonianza continua nelle scuole, con i giovani, ad ogni manifestazione, con l’Ecomuseo del Colle del Lys e con la lotta No Tav di cui Guido è stato un attivista. Ci mancherà la sua grande disponibilità ad accompagnare giovani e vistatori sui luoghi della Resistenza partigiana, ci mancherà il suo parlare di politica, in maniera spiccia, com’era solito fare. Ci manchera la sua faccia abbronzata e sorridente nascosta dietro ai baffi bianchi. Ci mancherà il suo immancabile sorriso e l’incrollabile entusiasmo. Ci mancherà un partigiano.
Lo ricordo così, a Vaccarezza, nell’estate del 2010: Dopo la giornata del sabato, passata a discorrere di Resistenza, delle brigate, abbiamo cenato al centro dello spiazzo della borgata. Molta gente, tanti giovani e bambini. Guido era arrivato e s’era accomodato in una delle baite della borgata. Dopo cena, la proiezione del film “L’uomo che Verrà” a cura del Valsusa Filmfest, a seguire le chiacchere, in attesa di andare a dormire. E’ stato allora che preso un mezzo bidone come bracere, ci siamo seduti vicino al fuoco, insieme a Guido. Eravamo una quindicina e tutti tempestavamo di domande il buon Guido. Era una situazione perfetta, i monti e i luoghi dei partigiani, sotto, più in basso, la Valle di Susa, i giovani ed un Partigiano. Guido scorreva la sua vita all’indietro, sfogliando gli anni della guerra, della Resistenza, della sua giovinezza ed in qualche modo della sua incoscienza. Lo faceva ridacchiando con la sua faccia abbronzata e rugosa, nascosta dietrio il baffetto bianco, terribilmente furbo. Passavano i minuti, le domande incalzavano, passavano le ore ma Guido contianuava a rispondere ad ogni quesito. Fu verso l’una e trenta che gli chiesi: “Guido, se sei stanco ti lasciamo andare a riposare…” Guido rispose: “Stanco? …per cosa? raccontarvi della Resistenza non mi stanca mai, non mi ha mai stancato, anzi… se avete altre domande…” Fu in quel momento che capii, quanto il Partigiano Guido Carbi fosse importante per noi e per la comunità Valsusina tutta. Andò a riposare, ma il mattino seguente alle sei e trenta Guido era già alla fontana a lavarsi il viso con l’acqua ghiacciata ed in maglietta. Io non riuscivo neppure ancora a connettere rinchiuso nella giacca a vento.
Ci mancherà Guido, ci mancheranno i suoi racconti, ci mancherà l’antifascista, ci mancherai, eccome.
Mercoledì alle dieci e mezza si terrà il funerale a Villardora, proprio vicino al Colle del Lys dove aveva combattutto. Guido desiderava si cantasse Bella Ciao al funerale. Ci sarò Guido e la canterò insieme a te… Buon viaggio partigiano!!!
Mario Solara Jr.