Tornati dalla Clarea in direzione autostrada postiamo queste poche righe per fare il punto di quanto fin qui fatto da ieri sera.
Alle 17, momento in cui scriviamo abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati e il meccanismo militare e mediatico di Ltf e Si Tav vari incomincia a scricchiolare.
Ieri sera, giorno dell’ordinanza, l’ennesima del prefetto, sotto una neve copiosa, in più di 1000 siamo giunti in corteo alla Clarea dimostrando che da queste parti non si abbassa la testa facilmente. Abbiamo infranto in massa l’ordinanza e abbiamo assediato le reti del cantiere in un’ atmosfera alla quale non ci abitueremo mai: filo spinato, reti, cancelli, uomini armati, mezzi militari.
Alcuni notav hanno passato la notte sul posto, nel nostro nuovo presidio in lamiera aspettando l’alba, quando gli altri hanno iniziato a convergere verso la zona della baita recintata.
Dal mattino presto siamo stati presenti in Clarea e a Chiomonte per assistere, non passivamente , alla fandonia degli espropri, dove l’incaricato di Ltf ha avuto la faccia tosta di chiamare persino Luca Abbà.
Volevamo non far svolgere questo teatrino, che ha persino poco di legale come annuncia il Legal Team, in tranquillità e così è stato grazie ai notav fuori e dentro il recinto.
Marisa, storica notav di Chiomonte e proprietaria del terreno della Baita Clarea, ha deciso di dimostrare la propria opposizione al progetto ammanettandosi alle reti del cantiere, resistendo per oltre tre ore e mandando in palla tutto l’apparato militare che ha provato persino a spingerci via dalla Clarea con poca fortuna. Marisa ha fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi notav, ma a lei e a tutti va il nostro rispetto.
Le operazioni di esproprio si sono di fatto rallentate e la parvenza di legalità e di democrazia che avevano questi atti, sono definitivamente crollate.
Dal mattino gli studenti delle scuole superiori della Val di Susa hanno occupato l’autostrada A32, dimostrando ancora una volta la linfa verde che scorre nelle vene di questo movimento che ne fa passare una ad una controparte che fa acqua da tutte le parti.
In contemporanea mezza Italia e in mobilitazione e noi ripartiamo dall’assemblea nell’autostrada occupata.
Primo round