La nomina di Virano sarà formalizzata al Consiglio dei Ministri nella prossima riunione, convocata venerdì 16 gennaio. «Nel frattempo – spiega Virano – il sottosegretario Letta ha detto che posso considerarmi di nuovo incaricato, sia pure in via informale, di guidare l’osservatorio».
«Il governo ha ribadito i due capisaldi del lavoro – prosegue Virano: il confronto proseguirà all’insegna del dialogo, con il massimo coinvolgimento possibile degli enti locali e, secondo punto, nel pieno rispetto dei tempi dettati dall’Unione Europea».
«Sono convinto – conclude Virano – che i sindaci ed i rappresentanti dei territori abbiano un grande interesse di potere dettare le regole all’interno delle quali deve essere redatto il progetto della Torino-Lione».
Dunque la seconda o terza fase (come dir si voglia) dell’Osservatorio giunge al dunque, sta ai sindaci scegliere tra le montagne intatte di una valle che resiste o i tavoli ben oliati dei politici e lobbisti del Tav. Virano nei giorni seguenti le dimissioni aveva accusato i partiti di averlo lasciato solo nella gestione della vicenda, e il sostegno non si è fatto attendere con il Pd torinese pronto a far rientrare nei ranghi del “si può fare” l’anomalia che era rappresentata dai sindaci della Valle di Susa, era per l’appunto.
Chi è Mario Virano?
Sessantaquattro anni, è stato tra le altre cose consigliere di amministrazione dell’Anas e amministratore della Sitaf .Politicamente parlando Vìrano è una figura di spicco della cosiddetta ala «degli amministratori» del vecchio Pci. «Nessuna tessera in tasca dice . Sono stato comunista, 25 anni fa. Così come sono stato caporale e un sacco di altre cose. Ma il cuore, certo, batte da quella parte». E ancora in molti, tra i suoi compagni, lo consultano perché un po’ ci sa fare e un po’ se ne intende sia di trasporti che di comunicazione ed oggi di “gestione dei conflitti”. E’ stato nominato nel 2005 dal governo Berlusconi e poi riconfermato da Prodi e poi di nuovo da Berlusconi
Nel 1984, invece, sindaco di Torino Diego Novelli, era consigliere comunale. Il metodo dell’Osservatorio (dialoga e insapona ndr) è così stimato dalla politica di palazzo che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha individuato in lui e nel metodo, una nuova figura di commissario straordinario.