Entrare oltre i confini del fortino di Chiomonte ancora una volta ha un significato molto importante per chi lotta oggi in val di Susa, significa proseguire nella resistenza popolare, crederci ogni giorno con determinazione, in maniera continua per impedire l’avvio dei lavori. Ancora una volta è il giorno delle vigne e ieri mercoledì 28 settembre oltre duecunto no tav nonostante la giornata lavorativa e il fitto programma settimanale di impegni hanno partecipato alla marcia delle vigne. La vendemmia sta ormai terminando e verrà ricordata non tanto per la quantità del vino prodotto e dell’uva raccolta ma per la quantità di militari che in questi mesi hanno scortato e perquisito chi accedeva alle vigne che da generazioni cura con passione e amore. Questa è la vendemmia 2011, fatta di giornate eccezzionali come quella del 15 settembre in cui sotto la pressione mediatica la polizia restò impallinata a guardare impotente i no tav che smontavano decine di metri di rete e di giornate come quella di ieri 28 settembre in cui per non ripetere l’errore ci si trova schierati di fronte centinaia di uomini. Questo infatti è accaduto, reparti su reparti hanno circondato la marcia per paura di fare l’ennesima figuraccia mediatica proprio il giorno in cui sui media mainstream veniva gridato e venduto a gran voce il raggiunto accordo del ministro Matteoli tra Italia e Francia. L’obiettivo di mantenere sotto pressione questo apparato si persegue quindi con continuità e di fatto dall’ultimo movimento di truppe e reti del 24 agosto tutto tace.