Una signora in nero grida: anzichè fare l’alta velocità perchè non fanno funzionare i treni?Era alla stazione di Carrara quando il monitor annunciava venti minuti di ritardo per l’unico treno che andava a Torino senza cambiare, 13,30 e si aspettava di rivedere casa, tre ore e mezza dopo. Il ritardo si dilata a 35′ siamo alle due e dieci, già da un’ora in stazione. Il convoglio appare all’orizzonte, le luci dei fari che brillano, si avvicina prosegue la sua corsa ad oltre 155 km/ora. Poi si ferma per un quarto d’ora interminabile, lontano ad un kilometro circa dal marciapiede. Il treno 510 sparisce dai monitor sia in partenza che in arrivo. Un silenzio profondo avvolge il marciapiede. Poi dopo lunghe trattative, la voce gracchiante annuncia che i passeggeri bontà delle ferrovie, possono salire sul treno successivo che si fermerà ECCEZIONALMENTE QUA. Mezz’ora prima avevo ordinato a cinque giovani di raggiungere Massa in taxi per prendere questo treno. Chissà cosa diranno ora… Saliamo sul treno, sapendo di non avere diritto a nulla tantomeno ad un sedile. Arriviamo a Genova dobbiamo cambiare e prendere il regionale per torino che ci vomiterà surriscaldati a Porta Nuova alle sette meno pochi minuti. Ma questo è nulla, due giorni prima sono stati cancellati diversi treni da Bonassola a sud ed un ritorno da 40 – 50 minuti si è rivelato un incubo con sosta di un’ora a La Spezia e rientro a Carrara oltre le 11. Possibile che ogni volta che prendi un treno ti chiedi se e quando arriverai, se gelato o bollito, e pensi al debito pubblico e a quanto costerà ancora l’alta velocità.
Riccardo…senza maschera