Riceviamo e pubblichiamo una mail di una famiglia no tav della Liguria i cui figli sono impegnati da sempre nella lotta no tav. Interessante come ancora una volta ci troviamo a raccontare da queste pagine storie di generazioni che lottano fianco a fianco.
Ci sono momenti in cui è necessario prendere una posizione netta, chiara e non restare indifferenti, chiusi nel proprio giardino, (ops, stalla è forse il termine giusto). Perchè gli uomini e le donne realmente informati sugli accadimenti, le persone che non si lasciano strumentalizzare nè dalle notizie manipolate dalla tv nè dalla solita carta stampata ne dalle parole che vengono usate per creare paura e far si che ci si isoli sempre di più sappiano usare la propria testa e decidano che solo" le stelle stanno a guardare" quindi agiscano. E' quelle che noi genitori abbiamo insegnato ai nostri figli e siamo orgogliosi di loro ,eravamo insieme sabato e domenica 25/26 luglio alla Maddalena dove abbiamo vissuto momenti irripetibili dove famiglie, uomini e donne di tutte le età, ceti sociali e centri sociali vivevano in armonia condividendo pane acqua pensieri. Domenica siamo tornati e abbiamo ritrovato le stesse persone per condividere e appoggiare la popolazione della val susa, noi eravamo nel bosco e pacificamente ci siamo avvicinati alla recinzione del cantiere dove siamo stati accolti da una pioggia di lacrimogeni dove è ovvio che le persone si siano coperti volto e testa per proteggersi dai gas lanciati ad altezza uomo dai lanci di altre armi improprie come sassi e bottiglie. Ora ci chiediamo chi sono i violenti? la polizia o i ragazzi dei centri sociali e valsusini? siete mai andati in un centro sociale con gli occhi ripuliti dai pregiudizi? siete al corrente di tutte le attività a favore della società che ha bisogno di aiuto? siete informati del fatto che spesso mettono i locali a disposizione per chi lo richiede in città dove le amministrazioni e le parrocchie selezionano a proprio piacimento la disponibilità? basta demonizzare i centri sociali noi siamo orgogliosi che nostro figlio li frequenti insieme ad altri ragazzi e ragazze in gamba che con determinazione e coraggio esprimono e vivono le proprie idee. Famiglia Marzuoli