Nella giornata di ieri lunedì 7 febbraio i vertici piemontesi del partito democratico sono stati convocati a lezione da confindustria. In un’assemblea organizzato da transpadana (organo tra i promotori della tav torino lione, ovviamente pagato con soldi pubblici) con la partecipazione del commissario straordinario per la tav Virano i vertici piemontesi di confidustria hanno “tirato le orecchie” al pd. Partito democratico ancora una volta a lezione dagli industriali, dai padroni. A soli due giorni dall’annuncio dello spostamento a Detroit della sede centrale Fiat il pd torna a lezione. Evidentemente il segretario regionale pd Morgando e non da meno il futuro candidato sindaco di Torino Piero Fassino hanno ritenuto non sufficente la batosta recuperata con Marchionne. Eccoli quindi di nuovo pronti a prendere lezione dal sindacato degli industriali, allievi modello di cattivi maestri. Per confindustria infatti sembra non sufficente la compattezza del pd sul tema tav. A far discutere è la posizione eretica dei tesserati valsusini, in testa il presidente della comunità montana bassa val Susa Sandro Plano, troppe volte secondo Virano & co. presente in prima fila ai cortei no tav. Subito dai banchi arrivano le rassicurazioni di Morgando che propone un percorso informativo pubblico in valle con il quale “garantisce” il rientro dei dissidenti (sono almeno 15 anni che prova a fare rientrare i tesserati valsusini su posizioni si tav). A ruota tuonano poi i migliori, Chiamparino, Fassino, Merlo, Esposito, tutti a voler rispondere all’appello, come scolaretti disciplinati che alzando la mano approvano la lezione. Questa la cronaca di una giornata delirante, come al solito fatta di false promesse e fumo negli occhi, con l’unica verità detta ancora una volta da Virano “se la Maddalena non parte entro i tempi previsti, questa volta non ci sarà nessuna chance ulteriore”. E così il titolo di questa giornata scolastica da confindustria, un pd senza la elle, come se ormai a distinguere il pd dal pdl non rimanga che una lettera. Un calo di consenso nei sondaggi notevole, i fischi nelle piazze, una mano tesa a Marchionne che viene rimbalzata in pieno volto, ora l’ennesima lezione dagli industriali si tav, insomma la ricetta perfetta per la sparizione di questo quantomai inutile “soggeto pseudopolitico”. In piedei ovviamente rimane tutto un mondo che si muove in mezzo ad una crisi sempre più acuta e governi impotenti e latitanti. Un mondo di movimenti, dal mediterraneo agli studenti, dagli operai ai movimenti in difesa dei territori. Un mondo che dovrà sapere essere rete per resistere e rilanciare, magari anche partendo dalla Maddalena a Chiomonte…