Oggi a Trino una colorata e determinata manifestazione ha ribadito un chiaro NO alla riapertura di qualsiasi progetto nucleare. Nonostante il colpo di mano del governo che in una settimana ha annullato il quesito referendario sul ritorno al nucleare e che guarda con la medesima intenzione anche quello per l’acqua pubblica, i movimenti sono scesi in piazza con la medesima prospettiva. Guardare a questa come una stagione di difesa dei beni comuni da un capitalismo in crisi e della crisi. Scippo dei beni comuni, gestione delle emergenze, guerre sono tutte risposte date da questi governi occidentali e non solo a crisi economiche incalzanti. A questo appuntamento non poteva mancare il movimento no tav che ha così voluto portare a Trino il proprio interesse per questo problema. Dalla val di Susa infatti passano tutt’ora avanti e indietro le scorie nucleari risalenti all’esperienza nucleare italiana. Trasporti verso i siti esteri di riprocessamento e verso l’italia delle scorie trattate e quindi da stoccare. Questa dei trasporti è l’ennesima beffa emergenziale, il non saper trattare i rifiuti, continuare a sostenere il nucleare come energia pulita e il non aver trovato ancora a 30 anni dal referendum che chiudeva quell’esperienza un sito di stoccaggio. Per dire no a tutto questo siamo scesi in piazza oggi, per mettere definitivamente la parola fine a questa farsa del nucleare.