Questa mattina è stato trovato un ragazzo migrante morto nei pressi dell’orrido della val Fréjus, il suo corpo era probabilmente nascosto dalla neve da quest’inverno. È la terza persona che è stata scoperta nel giro di un mese morta sulle nostre montagne nel tentativo di arrivare in Francia per mano di chi pretende controllare le frontiere militarizzando (di nuovo) il nostro territorio.
Ricordiamo Mamadou Diallo, trovato venerdì scorso nei pressi del Monginevro, morto di sfinimento dopo essersi perso per giorni nei boschi, a causa di alcuni agenti delle forze dell’ordine (ancora da determinare se francesi o italiani), che hanno impedito a lui e al suo compagno di viaggio di raggiungere Claviere dove sapevano di poter trovare un luogo per riposarsi e ottenere informazioni per affrontare il passaggio.
E ancora Blessing Mathew, caduta la notte del 6 maggio nel torrente Durance perchè rincorsa dalla gendarmerie quando stava per arrivare a Briançon.
Queste non sono morti di montagna, ma sono la conseguenza diretta della chiusura della frontiera. Sono morti che hanno dei mandanti ben noti : i nostri governi, le inumane politiche migratorie che mettono in campo e la polizia che le difende.
Riteniamo che questa situazione non sia accettabile, non vogliamo che il nostro territorio diventi il loro laboratorio di militarizzazione della frontiera e le nostre montagne un cimitero a cielo aperto.
Chi scappa da territori sfruttati e occupati da eserciti stranieri, dopo aver attraversato spesso deserti e mare, e talvolta torture e vessazioni, non si fermerà di certo di fronte ad una pattuglia su un sentiero, ma continuerà a provare a passare mettendo a rischio la propria vita.
In montagna non si lascia indietro nessuno. Come popolo di montagna non possiamo fare altro che aiutare queste persone a passare sui nostri sentieri senza morire.
Valsusa Oltre Confine invita tutti e tutte a partecipare all’iniziativa di domenica 27 maggio a Claviere presso il rifugio autogestito “Chez Jesus” alle ore 12.30.