da notavterzovalico.info La prima tornata di espropri si conclude ad un mese esatto dal suo inizio, il 10 luglio. Possiamo finalmente accantonare la scaramanzia e dire che ovunque il Cociv abbia effettuato il primo tentativo per entrare in possesso dei terreni le popolazioni si sono schierate con successo a difesa dei propri territori: a Serravalle, Arquata, Gavi, Borgo Fornari, Pontedecimo, Trasta, Fegino, Campomorone e Isoverde nemmeno un lembo di terra è stato portato via, più di cento espropri sono stati respinti. Come abbiamo già avuto modo di raccontare giorno dopo giorno, la cosa che più fa piacere è vedere la capacità della gente di organizzarsi e rispondere a tutte le esigenze dei presidi, mettendo in moto un meccanismo di solidarietà che va oltre il motivo per cui si stava in strada, riscoprendo una socialità che alcuni avevano dimenticato, condividendo le proprie informazioni in un processo di crescita costante. Quello che invece ci stupisce è la velocità con cui questo è successo. Anche grazie alla copertura mediatica di spazi come questo si è innescato un circolo virtuoso che ha portato ai presidianti notizie di quelli della settimana prima, alzando il morale e invitando a partecipare a quelli successivi.
Ai comitati, che sono stati un elemento catalizzatore di questo processo, si è affiancato un numero sempre maggiore di persone, che oggi li rafforza con riconoscenza.
Quello che monta con forza è un vero movimento popolare, che rifiuta il meccanismo di delega ai propri rappresentanti, salvo rare e preziose eccezioni anche quelli locali purtroppo troppo spesso conniventi, e dal basso reclama il proprio diritto a difendere il territorio e la salute da chi vorrebbe monetizzarli come una qualsiasi risorsa economica. Infatti, in un momento in cui bisognerebbe stare al fianco della gente c’è una buona parte delle istituzioni che tifa per la distruzione di questo momento di aggregazione popolare. Ci sono giornalisti che stravolgono gli eventi, ci sono politici che commissionano articoli infamanti e lavorano di concerto con opachi organi dello stato per creare una tensione di cui nessuno sente il bisogno. Insomma c’è la macchina del fango ad esprimersi al suo massimo livello, perché è considerato intollerabile che dei cittadini difendano i propri diritti dall’assalto della speculazione.
Per loro il messaggio è scontato: non possono fermarci. Come dei ladri sono passati nei dintorni di ferragosto, pensando di soprenderci, e hanno fallito. Proveranno a settembre, pensando che con le scuole aperte e la fine delle ferie ci sia meno gente. Falliranno. Riproveranno poi col freddo pensando che prima o poi cederemo. Ci scalderemo con legna e vin brulè, e falliranno nuovamente. L’unica cosa su cui possono contare è che noi li aspetteremo e ogni volta saremo di più. Ad ogni passo la loro maschera si sfalda e mostra all’intero paese la vera natura di un consorzio che assomiglia più che altro ad uno zoo. Da segnalare inoltre che a causa dell’arroganza di lorsignori nel tentare gli espropri il sindaco di Voltaggio si è schierato contro l’opera e diversi giornalisti hanno cambiato registro cominciando a raccontare la realtà per quella che è, non per come la vorrebbe il loro editore.
Vittoria su tutta la linea, quindi, almeno per il momento. Ma non illudiamoci, la tregua non sarà lunga e bisogna coinvolgere ancora molta gente. Da oggi si riparte con la normale attività dei comitati, le iniziative sul territorio, le migliaia di volantini, le assemblee, nell’attesa di mostrare nuovamente in piazza quanto siamo cresciuti e determinati, finchè questo progetto non sarà definitivamente richiuso in un cassetto.