da Petrolio – La TAV è un lusso che il Portogallo non può permettersi. Niente linea Lisbona-Madrid, ci si penserà quando torneranno le vacche grasse.
Qualcuno doveva pur arrivarci, alla fine: l’hanno fatto i governanti portoghesi. Non so chi siano, anche se mi pare che si trovino al loro posto per volontà popolare e non per imposizione europea. Fatto sta che si sono fatti due conti, hanno visto il debito pubblico del loro Paese, appurata la situazione economica generale, e hanno concluso che il TAV è un lusso che il Portogallo non può permettersi. Niente linea Lisbona-Madrid, ci si penserà quando torneranno le vacche grasse.
La cosa non sarebbe una gran notizia, se Lisbona non fosse la tanto strombazzata stazione di partenza dell’ormai mitico e favolistico Corridoio 5, quel Lisbona-Kiev che avrebbe dovuto unire l’Europa. Mattatoio 5 mi sono divertita a chiamarlo più volte, in onore di Vonnegut e del suo macello tedesco.
Potete ammirare il bi e il ba dell’inesistente corridoio in questo post di pochi giorni fa, proprio quando il governo Monti ha rivendicato con la solita fermezza l’assoluta necessità del TAV mostrandone il tracciato.
Cancellate Lisbona dalle mappe, o europei. I cittadini di Kiev dovranno rinunciare alle azulejos sul terrazzo, spedite a 300 all’ora dai ridenti villaggi del Portogallo. E l’Italia? Magari dovrebbe chiamare i ministri portoghesi, che sono più bravi a fare i conti.
Update: i portoghesi non sono soltanto più bravi a fare i conti: sembra che il TAV sia stato cancellato anche per le pesanti irregolarità e corruttele negli appalti. Tutto il mondo è paese, ma altrove almeno si guarda in faccia la realtà.