Oggi udienza al Tar del Lazio per i ricorsi della Comunità Montana della Valle di Susa sulle due delibire del Cipe: in merito al tunnel geognostico e al progetto preliminare per la tratta internazionale in territorio nazionale (il tunnel di base).
Succede un fatto strano.
Appena incominciata l’udienza la corte chiede alle parti se non preferiscono un rinvio.In quel momento l’avvocato delle associzioni ambientaliste gli rigira la palla dicendo che in effetti sarebbe utile arrivare a un giudizio con anche il terzo contro il progetto definitivo (che però non è ancora stato approvato dal Cipe…)
Fatto strano, al quale Ltf si oppone ricevendo la risposta del presidente che gli ricorda che non sono loro i ricorrenti.
Quindi si rinvia, ma sorgono degl interrogativi. Se il Tar avesse ragione di bocciare i ricorsi lo avrebbe fatto immediatamente come le altre volte.
Inoltre si rinvia al 4 dicembre per prendere in esame un futuro ricorso per una futura delibera del Cipe su una futura approvazione del progetto definitivo. (che non è ancora stato approvato!).
In questa volontà di non decidere non peserà la mancanza di atti concreti che permettano al Tar di bocciare i ricorsi e quindi dare al movimento notav ragione?