da arezzonotizie.it
Ha fatto tappa anche ad Arezzo (oggi, venerdì 28 ottobre) il camper che dalla Val di Susa sta percorrendo tutta la penisola per portare le ragioni del movimento No Tav a conoscenza di tutti i cittadini italiani. Mimmo Bruno, Ezio Bertok, Gianna De Masi, Tommaso Sarzotti e Lallo De Giosa non sono violenti black bloc dal volto mascherato che inneggiano alla violenza, ma persone per bene, uomini e donne che lavorano, mandano i figli a scuola, pagano le tasse e semplicemente esprimono con fermezza il proprio dissenso nei confronti di un’opera – quella dell’Alta Velocità così come è stata concepita da questo governo – che non porterà alcun beneficio.
“Le informazioni che ci vengono date dai grandi mediaj – racconta Ezio Bertok – sono parziali e fuorvianti. Il movimento No Tav viene dipinto profondamente diverso da quello che è in realtà: il messaggio che passa troppo spesso è che coloro che protestano siano una minoranza di violenti che si scagliano contro la realizzazione di un’opera utile, urgente, sinonimo di progresso. Non è affatto così. I dati dimostrano che il Piemonte non è affatto isolato dal resto d’Europa, che il traffico Torino-Lione è in grande calo (sia quello di persone che di merci), perciò un’opera di questo tipo non risponde a nessuna esigenza reale, ma solo ad interessi privati. La ferrovia attuale è sfruttata al 30% delle sue possibilità e non è minimamente prevista la sua saturazione nei prossimi anni. Per non pensare all’effetto devastante che un’opera del genere avrebbe sul territorio, ma anche sulle tasse dello stato. Sì, perché non è vero che gli investimenti sarebbero solo privati: i prestiti che verrebbero erogati ai privati dalle banche, sarebbero comunque garantiti dallo Stato, andando così a incidere sul debito pubblico. E in tempi di crisi come questi, sprecare milioni di euro pubblici non è certo un’idea brillante”.
Una giornata piena per i rappresentanti del movimento No Tav che alle ore 21:00 di venerdì 28 ottobre, sosterranno un’assemblea aperta al pubblico presso la Sala Montetini, per continuare a spiegare le ragioni dei militanti, rispondere alle domande e raccontare cosa vuol dire lottare pacificamente da anni contro un progetto dannoso per ognuno di noi.
Dopo la tappa aretina, il NO TAV TOUR si sposterà anche a Firenze, mentre è già passato per Pistoia, Viareggio Pisa e moltissime altre città fuori dalla Toscana. Le richieste di movimenti e associazioni vicini alle ragioni dei No Tav affinché il tour faccia tappa anche nelle loro città si moltiplicano giorno dopo giorno, segno evidente che la gente ha voglia di capire e ascoltare la voce di chi sta battendosi per i propri e gli altrui diritti in Val di Susa.