Ho letto oggi l’articolo di Repubblica a firma Trabucco e Giacosa e ne sono stato schifato, nauseato ed indignato, evito altri termini poiché a differenza di chi ha scritto l’articolo in questione penso di avere un limite di decenza. Hanno scritto dei trascorsi di alcuni di noi, già, perché di noi si tratta. Si tratta di amici e Compagni, ma Compagni con la “C” maiuscola, quando chi scrive è solo un pennivendolo che non merita neppure la minuscola. Alcuni di loro hanno commesso ciò che è stato, ma tutti hanno pagato sulla loro vita e di persona il debito con la società, quella di cui voi improvvisati scribacchini ardite a continuare dire civile come i vostri vomitevoli articoli o come i lacrimogeni di Chiomonte. Ribrezzo è ciò che provo per voi, per la vostra quotidiana meschinità di servi dei poteri forti e del dio denaro. Ribrezzo per il vostro lavoro sporco e che per altro non sapete neppur fare, tanti sono gli errori in quello che potrebbe sembrare un articolo di giornale, ma che è e rimane un rimestare nel torbido, un insulto, una vergogna.
Sono tutti miei amici, Stefano, Marco, Guido e Silvano. Amici che hanno pagato il loro debito e a cui voi, miserabili, continuate dare pugni nello stomaco. Con che diritto fate ciò che fate? Con che coscienza scrivete ciò che scrivete? Con quale viltà svendete la vita delle persone?
Stefano è un mio amico. Ed io ne sono fiero ed orgoglioso. Vale mille di voi! Da quando l’ho conosciuto una sera a cena a casa di amici posso dire che mi ha subito colpito per il suo garbo e la sua schiettezza. Dopo, dal 2005 in avanti l’ho conosciuto, insieme agli altri amici di cui scrivete, durante la lotta No Tav, e con i fatti, ha saputo dimostrare la sua generosità e la sua amicizia. Stefano è mio amico e mio Compagno, poiché a differenza vostra che vi trincerate dietro alle pagine di un giornale, egli ci mette sempre la faccia, scoperta, da uomo libero e non da servo. Stefano è mio amico perché ama la terra che lo ospita, la lavora con amore e fatica, la rispetta ed insieme ad essa rispetta anche l’ultimo di noi. Stefano è mio amico perché non lascia indietro nessuno, perché tra un colpo di tosse e l’altro sa metterci sempre un sorriso. Stefano e mio amico ed io ne sono fiero ed orgoglioso, e lo stesso vale per Marco, Guido e Silvano, per voi invece disprezzo e rabbia.
Con nessuna stima di voi
Mario Antonio Solara