Che sia un uomo politico furbo e scaltro lo dice la sua storia, il suo rapporto con i valsusini rimane scritto sui muri della Val di Susa : Virano Viscido Ruffiano. E così la pensano i sindaci valsusini. A quei 10 milioni potevano essere aggiunti tutti i milioni spesi finora per il fortino della maddalena e per la sua sicurezza. E altrettanti potevano andare all’Aquila, o in Emilia nelle zone colpite dal terremoto, o a Genova e nelle Cinque Terre, colpite dall’alluvione, al posto di alzare il prezzo della benzina e del gasolio, colpendo chi va a lavorare o chi si scalda durante l’inverno. Ecco l’articolo de ‘La Repubblica’ sull’incontro di oggi.
Dieci milioni di euro, quattro filoni di intervento: sono le prime “opere di compensazione” ipotizzate per il territorio della Valle Susa insieme alla costruzione della ferrovia ad alta velocità Torino-Lione. E’ l’argomento affrontato in Regione al vertice tra gli amministratori locali, il governatore Roberto Cota, il presidente della Provincia Antonio Saitta e il sindaco Piero Fassino.I fondi verranno destinati a iniziative legate alla cosiddetta Smart Valley (banda larga, fibre ottiche, wi-fi), all’energia sostenibile, agli interventi di edilizia pubblica (con particolare riguardo alle scuole) e sull’assetto idrogeologico.
“Ci siamo presi novanta giorni – spiega Mario Virano, presidente dell’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione – per trasformare questi indirizzi in progetti operativi da presentare al Cipe e da far partire non appena i fondi verranno sbloccati”. “A noi non piace parlare di ‘compensazione’, ma di piano di sviluppo. E dieci milioni, con i quali si puo fare ben poco, sono una cifra piccola rispetto agli enormi problemi che ci porterà il Tav”: lo ha detto Sandro Plano, presidente della Comunità montana, dopo l’incontro in Regione.
“In astratto – ha aggiunto Plano – i quattro filoni di intervento che hanno individuato sono condivisibili. Ma serve un vero piano di sviluppo. Noi ne abbiamo preparato uno e di altri non ne servirebbero. Tanto più che ogni volta salta fuori una progettualità diversa”.
I dieci milioni, che secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti alla riunione riguarderanno opere da realizzare sul territorio di sei Comuni della Valle di Susa, sono una prima tranche di un totale di circa 140 (il 5 per cento di quanto si prevede sia il costo totale del Tav). “Una piccola carota”, ha commentato Mauro Marinari, sindaco di Rivalta, mentre Piera Favro, primo cittadino di Mompantero, ha detto di essere “preoccupata per il dissesto idrogeologico del territorio. Il Tav – ha aggiunto – lo aggrava e sul mio territorio il problema non si risolverebbe nemmeno se mi dessero i dieci milioni tutti assieme”.
Altre dichiarazioni successive. Le quattro linee di intervento per l’uso dei primi 10 milioni di euro per opere di compensazione nei territori attraversati dalla Torino-Lione “sono sostanzialmente condivisibili ma questi interventi sono necessari a prescindere dall’opera”. Lo ha detto al termine dell’incontro in Regione il neosindaco di Rivalta di Torino, Mauro Marinari (che con una lista ambientalista ha battuto il candidato del Pd). Secondo Marinari “non si puo’ affrontare temi cosi’ importanti come la messa in sicurezza del territorio con soldi che arrivano a compensazione di un’opera che non si sa quando e se verra’ fatta”. Su questi interventi “la politica dovrebbe muoversi in modo autonomo. Non si tratta di contentini ma devono essere politiche fondamentali di sviluppo del territorio”. Sulla stessa linea il primo cittadino di Venaus, Nilo Durbiano “per il piano di sviluppo parliamo di 30 anni – ha spiegato – ma l’attuale contesto economico pone la necessita’ immediata di questi interventi che – ha sottolineato Durbiano – non sono compensazioni ma interventi necessari in un paese civile”. Per tutti comunque i 10 milioni che dovrebbero arrivare, sui 140 totali previsti, sono troppo pochi “si fa vedere una piccola carota” ha commentato Marinari, “si millantano 140 milioni – ha aggiunto Durbiano – ma di veri per ora ce ne sono appena 10″.