Una conferenza stampa molto partecipata ha aperto questa mattina i lavori del movimento No Tav. Dopo l’incendio, nelle ore immediatamente successive centinaia di no tav hanno raggiunto Vaie, paese centrale della valle di Susa per vedere e capire quanto era accaduto.
Questa mattina sabato 2 novembre si è dato corpo a questo immediato muoversi e mobilitarsi. Una conferenza stampa per rendere pubblici quelli che sono i metodi mafiosi di intimidazione che circondano la vicenda alta velocità Torino Lione. In questi mesi, come sottolineato oggi dal movimento, quest’opera è entrata sempre più in difficoltà. Sono stati mesi e anni di lotta nei quali i proponenti l’opera sono stati smascherati, smentiti totalmente nelle ragioni, messi in difficoltà nel loro distruttivo agire politico e ancora di più sul campo, dove i cantieri devono essere aperti e per poter sopravvivere vengono trasformati in basi militari.
Oggi anche la Francia tende a ripensare al progetto e tolte le annuali firme sui trattati di amicizia tra i governi di reti e cantieri oltralpe non se ne vede e non se ne sentirà parlare per molto tempo. Da tutta Italia giungono ripensamenti e proposte non per ultima quella del sindaco dell’Aquila Cialente che chiede di interrompere nelle leggi di stabilità i fondi per le grandi opere inutili e le spese militari in favore di piccole opere utili.
A tutto questo, l’impotenza dei proponenti l’opera e delle ditte mafiose che sulla tav Torino Lione hanno interessi rispondo con quanto resta loro tra le mani. Un vile e debole tentativo di intimidire il movimento che compatto risponde da subito rilanciando.
Alberto, Nicoletta e Maurizio rilanciano con le iniziative previste nei prossimi giorni. Domani domenica 3 novembre insieme ricorderemo nel pomeriggio proprio di fronte al presidio bruciato Pasquale, un caro compagno no tav che ci ha salutato nei giorni scorsi dopo una dura malattia. Sempre domani sera una fiaccolata partirà dal presidio per attraversare e abbracciare Vaie, piccolo e generoso comune della valle di Susa. E poi ancora sabato 16 novembre per il corteo no tav di Susa.
L’amministrazione comunale di vaie, nella persona di Alberto Lo Russo ha voluto portare la propria forza invece ribaltando i piani imposti dalle autorità che dovrebbero indagare. E’il terzo presidio bruciato in pochi anni in valle di susa e dalla magistratura solo sigilli e sequestri, poche indagini che sanno di farsa e nulla più. Ecco allora che arriva il programma di ricostruzione proposto, una settimana di tempo per la raccolta degli elementi di prova e poi un nuovo presidio sostenuto e costruito come quello precedente proprio dai comitati no tav e dal comune di Vaie.
Non ultimo e non meno importante l’intervento di Ivan della Valle deputato no tav del movimento cinque stelle che duramente risponde ai suoi colleghi si tav e ai ministri. Rifiuta in toto la sterile solidarietà del senatore Esposito e invita i ministri a tenere le distanze individuando proprio nelle loro figure i mandanti violenti di atti come quello di questa notte.
Un bilancio positivo a poche ore da questo triste momento. Non poteva che essere così, tanta voglia di continuare a lottare e tanta determinazione.