VERGOGNOSO!
Bresso e Saitta il 23 hanno inviato fax ai comuni convocando per le ore 18 del 29 dicembre una riunione urgente “per il prosieguo delle attività alla rappresentanza tecnica ed alla continuità dei lavori dell”Osservatorio Torino-Lyon”.
Nello stesso fax si legge che questa “è una fase particolarmente delicata dell’Osservatorio”, che “le posizioni delle amministrazioni hanno orientamenti molto differenti”, che “in questi giorni si stanno discutendo nuove ipotesi di corridoio”.
Sappiamo anche che proprio entro fine anno l’Osservatorio vorrebbe discutere di tracciati.
IN UNA TALE, COMPLESSA SITUAZIONE RITENIAMO INAMMISSIBILE CHE LE AMMINISTRAZIONI REGIONALE E PROVINCIALE PROVINO A BAYPASSARE LE LEGITTIME DECISIONI DELLA NUOVA COMUNITA’ MONTANA CHE PER LEGGE SI INSEDIERA’ DAL 2 GENNAIO 2010.
Trovano quindi conferma le nostre impressioni che le amministrazioni di Bresso e Saitta stiano cercando di imporre il loro volere sulle procedure di approvazione dei progetti preliminari, utilizzando strattagemmii istituzionali palesemente antidemocratici, fiancheggiando l’azione dell’Osservatorio e del suo Presidente, le cui attività lungi dall’essere imparziali, sono totalmente indirizzate all’inizio di un’opera di cui nessuno dei proponenti è in grado di dimostrare alcun beneficio.
RITENIAMO CHE QUESTO SIA UN TENTATIVO GRAVE, IN STILE STALINISTA, DI DEPOTENZIARE LE DECISIONI DELLA NUOVA COMUNITA’ MONTANA PER POI UTILIZZARE CON GLI ORGANI DI INFORMAZIONE L’ALIBI E LA MENZOGNA CHE “IL CONFRONTO CONTINUA”.
La legge sulle nuove comunità Montane è stata fatta dal Governo, voluta da Bresso e Saitta.
IL MANCATO RISPETTO DELLE PROCEDURE DI LEGGE E DELLE DECISIONI LOCALI OLTRE CHE ESSERE ANTIDEMOCRATICHE, RENDERANNO ANCORA PIU’ FORTE L’OPPOSIZIONE NON VIOLENTA, MA NON PER QUESTO MENO DETERMINATA, CONTRO UNA NUOVA, INUTILE, LINEA FERROVIARIA TORINO – LIONE.
Martedì 29 dicembre alle ore 18,00 presso la sede della Provincia di Torino in Corso Inghilterra 7 a Torino è stato perciò indetto un presidio NO TAV per manifestare per il proprio dissenso all’ennesima SCORRETTEZZA ISTITUZIONALE della storia del TAV.