Questa sera il movimento No Tav ha spostato l’appuntamento settimanale dedicato alla consueta passeggiata per via Avanà a Bussoleno per esprimere il proprio disappunto verso di Beppe Benente, proprietario della Geomont (ditta impegnata da qualche giorno a questa parte, in una insignificante trivellazione al “non cantiere” di Chiomonte).
Il corteo è partito dalla Piazza della Stazione e si è diretto, percorrendo le statali e il centro del paese, verso la sede della ditta in questione. Qui sono state fatte alcune scritte sull’asfalto per sottolineare il rammarico e la rabbia nei confronti di un imprenditore valsusino che è disposto a spingersi fino a questo punto pur di intascare qualche soldo.
Abbiamo appena appreso che , Massimo Numa, tristemente noto giornalista de La Stampa sempre più a servizio della controparte, ha pubblicato online che gli attivisti se la sono presa anche con gli operai della Geomont e che sono stati urlati slogan offensivi contro l’azienda. Inutile dire che ancora una volta ha raccontato il falso: il corteo ha voluto attaccare direttamente il responsabile della scelta aziendale, cioè Beppe Benente, indirizzando a lui solo l’invito di vergognarsi, imprimendolo sull’asfalto senza scandire neanche uno slogan, proprio a sottolineare la non necessità di aggiungere altro. I fatti parlano chiaro.
Una cosa è sicura. Quelle scritte di vernice bianca non sono indelebili, in un modo o nell’altro spariranno… Ciò che rimarrà scolpito nella memoria di Bussoleno sarà la vergogna di chi, come Beppe Benente, ha deciso di tradire la Valle in nome del SUO profitto, prestandosi a questa farsa incredibile che continuano a chiamare cantiere della Maddalena e, più in generale, Nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione.
VERGOGNA!