Non c’è da sorprendersi, ma sicuramente è doveroso spendere alcune parole sulla lettera scritta dall’Onorevole Stefano Esposito a Susanna Camusso e alla Cgil, nella quale viene sostanzialmente chiesto di rimandare lo sciopero generale del 6 settembre. A prescindere dal fatto che sulla Cgil, sulla modalità di indizione dello sciopero e sulle scelte politiche di questi anni sarebbe altrettanto doveroso spendere non poche critiche, vogliamo concentrarci su questa lettera aperta in cui viene affermato che questo non è il momento giusto per scendere in piazza.
Non lo è perché, scrivono, si andrebbe a rompere l’unità sindacale e a disconoscere il nuovo patto sociale sancito il 28 giugno con Cisl, Uil ma, soprattutto, con Confindustria.
Il dis-onorevole, inoltre, attraverso questa lettera esprime abbastanza chiaramente la sua preoccupazione su come uno sciopero adesso potrebbe essere” strumentalizzato” (da chi ci chiediamo, dai lavoratori e precari?!) e soprattutto oscurare il lavoro del PD in Parlamento in opposizione alla manovra. Secondo Esposito, infatti, la soluzione alla pesante crisi di questo paese starebbe nella brillante contro-manovra che il PD proporrà in Parlamento, proprio quel PD che in questi anni non si è mai realmente distinto dal governo in carica, proteggendo gli stessi interessi (espressione dei poteri forti con Confindustria in primis), di chi oggi propone una manovra lacrime e sangue: la Tav ne è un chiaro esempio!
Non ci sorprende neanche che i primi firmatari, oltre ad Esposito, siano proprio quegli esponenti che hanno fatto diventare l’Alta Velocità un loro cavallo di battaglia: ritroviamo, infatti, l’ex sindaco Sergio Chiamparino, oltre che Misiani, Ginefra (vi ricordate come era sceso in campo per difendere le forze dell’ordine e sostenere “l’opera così importante per il paese” ?) e altri.
Probabilmente di firme “onorevoli”ne arriveranno ancora, ma l’importante è ricordarci una cosa: quelli che oggi fanno parte della lobby politica e affaristica della Tav, sono gli stessi che vanno contro i lavoratori e le famiglie, e vorrebbero gestire questa crisi, oramai insostenibile, senza perdere i propri privilegi e/o danneggiare i propri interessi.
Il Movimento No Tav ha da tempo capito con chi ha a che fare ma vederlo così, rivendicato da una lettera aperta e senza alcuna vergogna, è davvero impagabile.