Lo si era deciso nell’ultima riunione di coordinamento dei comitati contrari al Terzo Valico che oggi a Trasta, quartiere genovese della Valpolcevera, dovesse essere una giornata di mobilitazione straordinaria. Ad un anno esatto di distanza dall’inizio della battaglia degli espropri, iniziata il 10 Luglio 2012 a Libarna in Piemonte, oggi Cociv è tornato alla carica dopo un bottino magrissimo fatto di centinaia di espropri respinti puntualmente dai No Tav e solo alcuni proprietari convinti a scendere a compromessi grazie all’utilizzo di ingenti somme di quattrini pubblici.
Il movimento era consapevole che quella di oggi potesse essere una giornata più difficile delle altre con il rischio dell’utilizzo della forza pubblica per affermare con la violenza ciò che è risultato impossibile affermare con la ragione.
Come succede sempre, quando ci sono le giornate importanti, le donne e gli uomini del Movimento No Tav – Terzo Valico ci mettono il cuore ed in oltre duecento hanno risposto alla chiamata per la difesa di Trasta nonostante fosse un giorno lavorativo. Circa centocinquanta fra abitanti di Trasta e attivisti dei comitati No Tav – Terzo Valico liguri insieme ad una cinquantina di piemontesi provenienti da Arquata, Serravalle, Novi, Pozzolo, Tortona e Alessandria, le cui sveglie sono suonate all’alba, si sono presentati all’appuntamento.
Alle 7 quando i primi No Tav hanno raggiunto il luogo del presidio si è preso atto di una prima sorpresa: tanti, troppi agenti della Digos e gli scagnozzi di Cociv già ben protetti dalle forze dell’ordine nonostante mancassero più di due ore all’orario stabilito per l’immissione in possesso del primo terreno.
I No Tav – Terzo Valico hanno preso le contromisure dislocando in più punti i diversi picchetti, sia a monte che a valle dei terreni da espropriare, rendendo vano il tentativo di aggiramento messo in campo dagli uomini della questura genovese.
Considerato il grande numero di partecipanti ai presidi si è riusciti, costruendo vere e proprie catene umane, a difendere i terreni e a sventare i primi timidi tentativi da parte di Digos e Cociv a cui è seguita la ritirata a valle dei devastatori fra le urla di gioia dei presidianti.
Subito lo smacco Cociv, Digos e alcuni uomini dei reparti antisommossa, dislocati con quattro camionette presso la centrale del latte, sono tornati alla carica chiedendo di passare e sono stati respinti dai presidianti.
Le solite minacce di denunce non hanno spaventato nessuno e non si è arretrati di un solo millimetro neppure quando hanno tentato di avanzare con fare minaccioso e promettendo ritorsioni.
Dopo aver constatato l’impossibilità di passare senza far uso dei manganelli (e forse non ci sarebbero riusciti agevolmente neppure così) si sono definitivamente allontanati promettendo denunce e manganellate alla prossima occasione.
Una giornata perfetta, dove l’affiatamento dei comitati e la partecipazione popolare hanno conquistato l’ennesima vittoria di un movimento in continua crescita che si oppone da un anno all’esecuzione degli espropri per la realizzazione del Terzo Valico.
Se ne facessero una ragione: il 10 Luglio porta male ai devastatori di Cociv e a chi li difende. Libarna o Trasta non fa differenza, il movimento si difende e resiste a testa alta.