«Se cinque anni fa i cittadini pronti a scendere in piazza erano 30mila e i comuni contrari erano 22 – spiega Luigi Casel, rappresentate del gruppo delle liste civiche – oggi le amministrazioni che dicono no sono 24 e il 9 ottobre, alla marcia da Vaie a Sant’Ambrogio, i partecipanti erano 50mila».
«Oltre che a Chiomonte, la sfida per laTav – aggiunge Alberto Perino, uno dei leader del movimento – si gioca sui tavoli dell’Europa, perché è evidente che in un momento di crisi economica come quello attuale, è assurdo impegnare fondi e risorse su un cantiere costosissimo e senza alcuna utilità», «Inoltre – aggiunge – l’assurdità è che la magistratura interviene per dichiarare abusivi 30 mq di baita, quando il progetto definitivo della Maddalena è stato approvato senza rispettare le richieste dalla legge.»