Partiti con 6 auto, un po’ di vino e le bandiere No-tunnel, diretti al campeggio per solidarietà e per imparare le pratiche di autorganizzazione
di MATTEO GAZZARRI per Repubblica.it
Sei auto, trenta persone, un po’ di vino toscano e quelle poche bandiere rimaste con la scritta “No tunnel”, contro il sottoattraversamento dell’Alta velocità a Firenze.
Ecco l’equipaggiamento del gruppo di fiorentini e pratesi che hanno deciso di trasferirsi per una settimana a Chiomonte, in Val di Susa, per la dodicesima edizione del campeggio No Tav.
Sei ore di auto per raggiungere il paesino e sistemarsi nell’area camping non distante dalla zona militarizzata dei cantieri.
Gruppo eterogeno quello dei toscani, da giovani ragazzi a militanti di vecchia data, quasi per tutti però la realtà della Val di Susa non è nuova, molti hanno partecipato alla manifestazione del 3 luglio scorso, alcuni sono andati in valle anche negli anni passati.
L’occasione per tutti è quella di conoscersi e fare rete, anche se l’invito al campeggio non è direttamente rivolto alle associazioni e ai comitati, qui si ritrovano molti dei loro aderenti, dai No dal Molin vicentini fino ai No-tunnel fiorentini appunto.
Nel programma del campeggio molti incontri sul tema dell’alta velocità, ma anche pulizia dei sentieri e passeggiate in montagna. Alla base di tutto sta l’autorganizzazione, che tutti condividono e che tutti vogliono imparare come frutti da riportare a casa dove ognuno poi combatterà la sua battaglia. E i fiorentini pensano già all’autunno alla talpa Monnalisa e a quel tunnel che passerà sotto la città.