di Franco Marengo
Spett.le TRIBUNALE PER I MINORI DI TORINO
C.so Unione Sovietica, 325
10135 Torino
Alla c.a. del Presidente e del Collegio dei Giudici
Scrivo in qualità di cittadino per condividere con Voi alcune riflessioni in merito agli eventi verificatesi in Val Susa negli ultimi mesi ed alla ventilata intenzione degli organi di polizia di segnalare ai Vs uffici le responsabilità di alcune famiglie per il coinvolgimento dei propri bambini nelle azioni di protesta NOTAV quale forma di strumentalizzazione e violazione dei diritti dei minori.
Scrivo anche in qualità di genitore affidatario al quale il Vs istituto ha conferito una responsabilità educativa e scrivo sentendo il dovere di esprimere la mia posizione a beneficio di una più generale azione contro gli abusi di autorità e le deviazioni interpretative del diritto.
Sono sicuro della sensibilità e dell’intelligenza che contraddistinguono la Vs riflessione perciò a preoccuparmi non è il timore che possiate prendere sul serio queste accuse. A preoccuparmi semmai sono le possibili conseguenze del silenzio dei giusti, è la sensazione che così facendo si rischi di lasciar spazio solo a chi, preoccupato del crescere di una protesta civile, non violenta e democratica che coinvolge, appunto, famiglie e formazioni plurigenerazionali, si appella ad accuse inconsistenti al solo scopo di intimidire ed esasperare i rapporti fra le istituzioni, sempre più connotabili come detentrici di ragione a prescindere, e punitrici verso chi non obbedisce, ed i cittadini, che se non sono consenzienti in tutto e per tutto diventano automaticamente eversivi.
La protesta contro il progetto TAV è diventata occasione di riflessione su cosa sia la democrazia, su quanto le istituzioni politiche locali e nazionali sappiano dialogare con i cittadini (i propri elettori), sui reali costi economici e ambientali e sui reali interessi finanziari che si celano dietro a progetti da € 1.200 al cm che ci vengono propinati con tranquilla convinzione e che dovremmo accettare senza battere ciglio, senza chiederci se e quali conseguenze porteranno.
Invece in ballo ci sono il futuro di una valle, la qualità di vita di migliaia di famiglie esposte ai rischi di contaminazione amiantifera e da uranio, ci sono i costi generazionali che ricadranno su esseri che oggi sono minori e per i quali proprio l’opposizione al TAV rappresenta una vera e propria tutela.
I diritti dei minori sono oggi certamente minacciati.
Sono minacciati dall’esempio che la corruzione del mondo politico offre a chi, giovane, si immagina un ruolo nella società civile. Sono minacciati dalla produzione e trasmissione di programmi televisivi lesivi della dignità della donna e che inducono all’uso della violenza come elemento di confronto negli scambi sociali. Sono minacciati dall’esasperazione della volgarità e dell’intolleranza verso chi è diverso, per cultura, religione, orientamenti sessuali.
Ma testimoniare come adulti la propria convinzione ideologica coinvolgendo i propri figli in azioni non violente, espressione di democrazia diretta altro non è che EDUCARE ALLA RESPONSABILITA’ VERSO SE STESSI, GLI ALTRI E L’AMBIENTE IN CUI SI VIVE, con il senso di responsabilità che contraddistingue chi sa di consegnare proprio a quei bambini il mondo per cui lotta.
E’ ciò di cui i nostri figli hanno bisogno per crescere mantenendo fiducia nel mondo adulto e chi ha il coraggio di muovere questi passi, a buon titolo dovrebbe, a mio parere, raccogliere il Vs plauso e questo andrebbe gridato a gran voce in risposta a chi, invece, Vi chiede di aprire procedimenti istruttori e. magari penali, al solo scopo di indebolire una protesta civile che preoccupa perché al di fuori del controllo che le si vuole imporre.
Nella convinzione di trovare in Voi interlocutori capaci di cogliere il senso civico del mio intervento, saluto distintamente