Il movimento contrario alla Torino-Lione avverte: ci opporemo in qualsia modo all’apertura del cantiere
Repubblica 16 marzo 2011 di MARIACHIARA GIACOSA
“Non fate debiti per la Tav, perchè¨ l’opera non partirà mai”. E’ un messaggio chiaro quello che il movimento No tav intende lanciare agli imprenditori valsusini. “Nel 2005 ” spiega Alberto Perino, leader degli oppositori alla TorinoLione ” qualcuno ci accusò di aver affossato le imprese impendendo l’apertura del cantiere di Venaus: non vogliamo che capiti la stessa cosa. Tutti devono sapere che il movimento No tav si opporrà con ogni mezzo all’apertura del cantiere. Se poi gli imprenditori vogliono fidarsi di Virano, facciano pure, ma non si lamentino poi se perdono soldi”.
E’ un pugno sul tavolo a ribadire che se da un lato istituzioni e Governo ricordano in ogni occasione che “sui cantieri, ora si parte” e ci sarà spazio per far lavorare le aziende della valle, dall’altro i No tav sono pronti a giurare che non si parte affatto, perchè la gente non è d’accordo e si opporrà al cantiere di Chiomonte con ogni mezzo a disposizione”. L’obiettivo è che nessuno si faccia male, e soprattutto faccia male al suo portafoglio affrontando investimenti per attrezzature e macchinari che, secondo gli irriducibili, resteranno nei garage. Anche perchè in valle sono convinti che la legge regionale, con la quale dovrebbero restare sul territorio tutte le ricadute positive dei cantieri e che consentirebbe alle aziende del territorio di essere ingaggiate nei lavori, sia solo una «bufala» che “serve a spartire soldi, escludendo le comunità locali”. Legge per cui comunque si allungano i tempi di approvazione: ieri in Consiglio regionale è stato presentato il provvedimento su cui pendono per ora 130 emendamenti del Movimento 5 stelle, che punta il dito contro la mancanza di partecipazione per il territorio, e della Federazione della sinistra che contesta i criteri di rappresentanza nei comitati che dovranno poi lavorare alle singole azioni d’intervento. Favorevoli la maggioranza e il Partito democratico che però sollecita un’analoga legge anche e livello nazionale.
Sarà comunque una corsa contro il tempo per approvare la legge e mettere in atto le prime misure se, come ha ricordato ancora ieri l’assessore Barbara Bonino, il primo test dovrà essere il cantiere di Chiomonte la cui apertura, No tav permettendo, è in calendario per maggio.