Dopo l’ignobile articolo de La Stampa di oggi, che come di tradizione copia e incolla il comunicato della Questura di Torino, che oltre a fatasticare su strumenti in possesso dei notav, tra le quali le bombe molotovo di cui nessuno ha visto traccia, riesce persino a disquisire sullo stato d’animo dei partecipanti alla passeggiata notturna, non sono mancate le prese di posizione del Ministro Maroni che come per un disco rotto, ripete sempre lo stesso pezzo: “vogliono Uccidere” ( mutuata dalle dichiarazioni del indacato di polizia Sap)”Andremo avanti lo stesso” e questa volta, proprio lui e il suo governo che nella magistratura individua i suoi avversari, eccolo a chiedere alla stessa di agire nei confronti del movimento notav. Chissà…comunque gli unici che si devono rassegnare sono quanti continuano a tifare per i cantieri e la militarizzione, che godono nel proprio ufficietto di avere aperto un non-cantiere con 600 agenti a turno. Rassegnare perchè la passeggiata alle reti di ieri altro non è stato che un giorno di pressione a quell’apparato di difesa che inizia a scricchiolare. La paura del morto di cui parla Maroni è la carta da giocare quando l’isteria e la paura prendono il sopravvento in chi dichiara, e chi da assediante si trasforma in assediato. Ieri sono state tagliate centinaia di metri di reti in più punti nonostante le sassaiole lanciate dagli agenti, i lacrimogeni usati come proiettili, un territorio intero militarizzato e chiuso (come nel caso dell’autostrada) a duso e consumo dell’apparato militare e incendi nei boschi senza ritegno.
Con determinazione, coraggio ed umilità gli oltre settecento partecipanti alla passeggiata notturna, armati di cesoie, (si di cesoie!) hanno dimostrato che le ragioni sono più forti delle reti e…l’inverno è vicino e forse a rassegnarsi dovrà essere il mnistro.
Nella notte, due notav sono state arrestate, a loro va tutta la nostra solidarietà