Giorni pesanti per gli occupanti delle Maddalena quelli del campeggio/presidio No Tav. Continuano a sussegiursi iniziative di “fastidio” e di rallentamento ai cancelli, obbligando le forze dell’ordine ad estenuanti turni in assetto antisommossa sotto la copiosa pioggia o il bollente sole di luglio. Una cosa è sicura, tutto questo avrà un costo. Viene davvero da chiedersi se avanzeranno dei soldi per il tunnel geognostico. Sembrano non preoccuparsene, per ora… Sicuramente avranno un costo anche le deboli reti messe a protezione dell’area militarizzata, così come un costo ce l’ha sicuramente anche la manodopera che viene impiegata giornalmente per ricucire le parti che vengono danneggiate e per cercare nuove soluzioni, dallo scadente risultato. Ieri (domenica 17) è stato un esempio: nel primo pomeriggio gli operai Martina-Italcoge di Susa hanno impiegato diverse ore per sotituire alcune reti con un paio di new-nersey, lavorando peraltro senza rispettare le regole di sicurezza (vedi video); alcune ore dopo tutti i presidianti No Tav sono andati a rimuoverle per intero impiegando pochi minuti. Il tutto sotto lo sguardo impotente dei militari, rinchiusi nella loro stessa gabbia. Nella notte tra sabato e domenica un evento spiacevole. Alcuni ragazzi del presidio sono andati di loro spontanea iniziativa ad effettuare una “battitura” fuori programma. Sono stati quindi lanciati alcuni lacrimogeni, che per fortuna non hanno fatto danni al campeggio, sicuramente una reazione spropositata. Aumenta la percezione che i nervi al di là del cancello comincino a saltare e che quest’assedio “permanente” cominci a dare i suoi frutti.
D’altronde lo abbiamo promesso: TROVERETE LUNGO!