Comunicato stampa delle Valli No Tav (29/5/2011)
Attivisti del Movimento No TAV scrivono alla Presidente della Sezione Italiana di Amnesty International
Signora Christine Weise – Presidente della Sezione Italiana di Amnesty International
Giusy D’Alconzo – Direttrice Ufficio Campagne e Ricerca sull’Italia di Amnesty International
Siamo alcuni membri del Movimento No Tav della Valle di Susa e dei territori interessati dal passaggio della Torino Lione.
Scriviamo per attirare la Vostra attenzione sul clima di minaccia ed annunciate violenze che i politici e gli imprenditori torinesi stanno creando contro il sacrosanto diritto di noi cittadini di protestare in modo pacifico, per contrastare la costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino – Lione.
Da anni, con documentazioni scientifiche e tecniche, facciamo informazione corretta su un progetto totalmente inutile, dannoso per la salute dei cittadini che abitano la Valle di Susa e deleterio per l’economia già precaria del nostro Paese.
Da anni chiediamo che il denaro pubblico destinato al TAV possa essere usato per piccole opere che siano veramente utili alla cittadinanza (scuole, ospedali ed altri servizi al cittadino).
Purtroppo la lobby economico-politica che supporta questo progetto ha un unico obiettivo: intascare i fondi europei destinati all’opera e nessun interesse per il bene dei cittadini.
Siamo abituati a lottare. Nel 2005 a Venaus siamo stati aggrediti brutalmente dalle forze di polizia. Cittadini inermi, che dormivano e giocavano a carte al Presidio, vennero massacrati a manganellate.
Ricordiamo bene che allora la Sezione Italiana di Amnesty International prese posizione ufficiale contro le violenze gratuite perpetrate quella notte.
Ora, dopo sei anni, i politici che utilizzano una democrazia di facciata, lungi dall’aver tentato di comprendere il nostro impegno, delegano le forze di polizia a “risolvere” la questione, minacciando a gran voce i cittadini che si oppongono al TAV, chiedendo l’uso della forza e, di fatto, istigando alla violenza.
Il mondo politico e imprenditoriale auspica con bellicose dichiarazioni una soluzione “militare da parte delle Forze dell’Ordine” per liberare entro il 31 maggio l’area de La Maddalena per non perdere il finanziamento europeo alla nuova, inutile e devastante linea ferroviaria Torino Lione.
Ancora una volta l’aggressione brutale sarà portata avanti da cittadini in divisa contro cittadini inermi, mentre coloro che sono incapaci di governare democraticamente si nasconderanno dietro vuote dichiarazioni.
Vi preghiamo di aiutarci, per quanto in Vostro potere. Almeno per tentare di risvegliare le coscienze di tutte quelle persone che hanno il diritto di sapere la verità su quello che sta per accadere in Val di Susa.
Grazie per l’attenzione.