Una risposta straordinaria quella che è stata data ieri sera ad Arquata Scrivia. La fiaccolata in solidarietà alle donne e agli uomini che hanno resistito agli espropri nella giornata del 30 luglio e per ribadire, ancora una volta, la contrarietà al Terzo Valico ha avuto una grandissima partecipazione. Nonostante fosse il 3 agosto, oltre un migliaio di fiaccole hanno illuminato la sera di Arquata, con una grande partecipazione di arquatesi, militanti di tutti i comitati piemontesi e liguri che si oppongono all’opera e la graditissima partecipazione di una delegazione del popolo No Tav della Valsusa e dei No Tav bresciani. L’ennesima dimostrazione di un legame di solidarietà che unisce chi lotta in difesa della propria terra da un angolo all’altro dell’Italia.
La serata si è aperta con la proiezione di un video che ha ripercorso la giornata di resistenza del 30 luglio a cui sono seguiti diversi interventi da parte dei comitati No Tav – Terzo Valico, del Movimento No Tav e del comitato No Tav bresciano. A interventi conclusi, dietro lo storico striscione del movimento “Giù le mani dalla nostra terra”, il lungo serpentone di fiaccole ha percorso le strade del paese di Arquata per concludersi in piazza Nuova dove si è svolto il concerto degli Zamdè.
Nonostante la violenza gratuita con cui le forze dell’ordine hanno attaccato con cariche, manganelli e lacrimogeni i cittadini pacifici che si opponevano all’esecuzione degli espropri, nessuno si è spaventato. Anzi, come era normale aspettarsi, c’è stata una forte indignazione da parte di moltissimi cittadini, alcuni dei quali hanno partecipato per la prima volta questa sera ad una manifestazione indetta dal movimento.
La consapevolezza di quanto sia necessario opporsi ad un’opera devastante come il Terzo Valico continua a crescere giorno dopo giorno e la partecipazione di questa sera non ne è che l’ennesima conferma. Il movimento ha dimostrato ancora una volta il radicamento sociale di cui gode in Valle Scrivia ed è sempre più determinato nel proseguire la battaglia per fermare un’opera inutile in un momento di fortissima crisi sociale.
Con 6,2 miliardi di Euro ci si potrebbe occupare del riassetto idrogeologico del territorio, della messa in sicurezza delle scuole, si potrebbero costruire nuovi asili, si potrebbero investire nelle energie rinnovabili. Scopi certamente più nobili di una nuova ferrovia inutile devastante per l’ambiente e pericolosissima per la salute di tutti a causa della grande presenza di amianto.
Le giornate del 30 luglio e del 3 agosto rappresentano sicuramente un’ulteriore grande prova di forza per un movimento popolare che non ha nessuna intenzione di fermare la sua lotta. Non ci sono riusciti con le denunce, le perquisizioni, gli avvisi di garanzia, le misure cautelari, i fogli di via, gli avvisi di pericolosità sociale, i manganelli e i lacrimogeni al gas CS a fermare le donne e gli uomini che si battono da anni in difesa della loro terra e siamo certi, ancor di più dopo stasera, che non ci riusciranno mai. Nessuna mediazione è possibile, la lotta contro il Terzo Valico si fermerà solamente se rinunceranno alla sua costruzione. Bastava guardare la dignità sprigionata dalle persone durante la fiaccolata e i loto volti felici e sorridenti per trarre questa semplice conclusione.