Le due città non sono mai state così vicine come in questo momento, ma il merito non è né delle ferrovie né dei progetti sull´Alta Velocità tutti ancora sulla carta. E’ iL caro vecchio pullman che questa volta accorcia le distanze
di GUIDO ANDRUETTO per Repubblica
Ora del tramonto, le sette di sera. Di fronte alla stazione di Porta Nuova, da qualche tempo un autobus di linea parte tutti i giorni alla volta della «Gare» di Lione Part Dieu, con un tempo di percorrenza previsto di 4 ore e mezza scarse, meno di quanto impiega abitualmente il treno, a cui non bastano a volte nemmeno 5 ore e mezza per collegare il capoluogo piemontese con quello della regione Rhône-Alpes.
Torino e Lione non sono mai state così vicine come in questo momento, ma il merito non è né delle ferrovie né dei progetti sull´Alta Velocità tutti ancora sulla carta.
E’ iL caro vecchio pullman che questa volta accorcia le distanze e supera in rapidità e in numero di collegamenti il potente treno. Il bus “Gran Tourism” di Irisbus Iveco è infatti un mezzo di trasporto comodo e dotato di ogni comfort, che le ferrovie francesi
Sncf hanno scelto come sostituto delle carrozze su rotaia per le corse serali verso Lione. Peccato che in pochi, anche tra i francesi che vivono in città, sappiano dell’esistenza di questo servizio praticamente quotidiano istituito da “Ter Rhône-Alpes”,
che gestisce la linea. “Raggiungere Lione in treno da Torino è sempre stata un’avventura complicatissima – commenta Laurent Torgue, cuoco lionese che lavora alla Lutèce di piazza Carlina – però non sapevo di questa nuova possibilità. Credo che il bus faciliterà i collegamenti, perché col treno oggi è impossibile muoversi con tempi umani”. Gli fa eco la signora Sophie Audiot, impiegata come traduttrice in un ufficio del centro: “Per noi di Lione che viviamo a Torino l’incubo più grande è prendere il treno per andare a trovare parenti e amici nella nostra città, perché è un percorso tortuoso, snervante, ma se il servizio di autobus verrà mantenuto, allora le cose potrebbero cambiare”.
Il mistero del pullman che parte da Torino, su cui compare la scritta “Lyon-Part-Dieu” e dove a bordo si incontrano solo autisti di lingua francese, si infittisce però quando si prova a chiedere conto a Trenitalia. Nessuno sa niente, l’autobus per loro non esiste. Eppure da corso Vittorio Emanuele all’angolo con piazza Carlo Felice, dove c’è l’area di sosta dei taxi, la navetta si mette in viaggio puntualmente alle 19.05, domenica inclusa (i biglietti si acquistano anche sul sito di Ter-Sncf), e arriva a Lione alle 23.35, a volte anche qualche minuto prima, ma gli addetti ai call center delle Ferrovie ammettono al telefono di non averne mai sentito parlare, e di non avere informazioni sulla tratta.